A distanza di dodici mesi, quante cose sono cambiate: dall’incertezza di giocare l’Europa League alla Champions raggiunta con merito
E non solo, quanti big restano a Bergamo, rispetto a quanto accaduto nell’estate 2018. L’edizione odierna della ‘Gazzetta dello Sport’ focalizza le sue attenzioni sulla preparazione estiva nerazzurra, tracciando un parallelismo con quanto accaduto riavvolgendo il nastro: “L’anno scorso fu rivoluzione: cessioni pesanti, ecco Pasalic e Zapata, più dei giovani e un Rigoni che deluse, al contrario di un gruppo che a maggio conquistò la Champions. A distanza di due mesi, la Dea resta bellissima. Anzi, forse lo è di più: rispetto ad allora ci sono similitudini positive e qualche bella differenza”.
La differenza è abissale, il fattore Champions incide eccome: “Quanti cambi nel 2018: addio a Caldara, Spinazzola e Cristante, presi Pasalic, Rigoni e Zapata (più alcuni giovani). La tendenza è opposta: via Mancini, trattenuti i big. L’unico in «pericolo» è Duván, ma solo per (almeno) 50 milioni. Ipotesi che esula dalla necessità di cedere per motivi di bilancio o per ambizione personale: oggi Zingonia è un punto d’arrivo”.