Il fantasista offensivo sloveno scherza sul suo muso perennemente lungo: “Siamo stanchi ma per la Champions ne vale la pena, ambiente unico”

“Quando non sorrido è perché sono stanco, anche se all’Atalanta si lavora col sorriso. Mai stato così bene altrove nella mia carriera”. Un atto d’amore a muso lungo, quello di Josip Ilicic ai microfoni dell’ufficio stampa atalantino nell’ultimo giorno del ritiro nerazzurro a Maldon (Essex), alla vigilia dell’ultimo test del trittico, venerdì sera in casa del Leicester City. “Siamo stanchi, ma è il prezzo da pagare per farci trovare pronti alla Champions League”, ha aggiunto lo sloveno.

ACCIACCHI DA NONNA. “Per adesso sto bene, ho solo qualche fastidio, normale in questo periodo di allenamenti – la spiegazione della Nonna, nomignolo da spogliatoio -. Non si può non fare fatica a questo punto della preparazione: da settembre in poi ci toccheranno periodi in cui dovremo giocare ogni tre giorni. Bisogna ritrovare ogni volta energie e motivazioni”.

CONFRONTO TRA SCUOLE. “Il calcio britannico è completamente diverso dal nostro, ma è diverso anche quello in Champions, oltre che competitivo al massimo: dobbiamo essere pronti. Quest’anno abbiamo anche più tempo per prepararci”, sottolinea ancora Ilicic.

LA FAMIGLIA DI ILICIC. “All’Atalanta mi sento molto bene anche fuori dal campo, cosa che nelle mie esperienze precedenti magari non succedeva – precisa Ilicic -. Ho scritto che è una grande famiglia: non ho mai visto un ambiente del genere, né in campo, né fuori, tifosi compresi. La Champions League è una prima volta anche per me, che rispetto ai tanti giovani sono vecchio ma mi sento pronto”.