I paragoni si sprecano, ma la filosofia di calcio è diversa: i sogni di gloria, però, sono gli stessi
“Le trame dei due romanzi iniziarono a intrecciarsi al tramonto del 2016: cercavamo, e fu quasi naturale trovare, il «nostro Leicester», una favola che desse anche al calcio italiano un motivo per sentirsi più nuovo, più attraente. […] Nel novembre 2016, Claudio Ranieri vide l’Atalanta battere la Roma dando spettacolo. E le regalò un complimento che non nascondeva piaggeria, né aveva la pretesa di essere una sorta di passaggio di consegne: era, molto più semplicemente, pura ammirazione”. Sulla ‘Gazzetta dello Sport’ di oggi è inevitabile paragonare la favola Leicester a quella atalantina. Sogni che si intrecciano, da una qualificazione Champions inimmaginabile ad inizio campionato alla vittoria della Premier League.
Perché entrambe partirono dall’idea di base, la più importante, conquistare la salvezza: “Il riferimento piacerà molto a patron Percassi, che non solo per scaramanzia continua ad usarlo per evitare di volare troppo alto. Ma lo “step by step” è anche uno dei mood lavorativi di Gasperini, che stasera chiede all’amichevole di Leicester non l’opportunità di specchiarsi in un teorico modello, ma piuttosto di rappresentare un test attendibile”.