Il calcio moderno impone certe scelte di mercato, l’Atalanta e la sua rosa: una vera e propria multinazionale
“Si chiama Atalanta, ma si può leggere anche Internazionale Bergamo”. Su ‘L’Eco di Bergamo’ si analizza l’attuale composizione della rosa atalantina, figlia di un calcio che “non ha più confini, il respiro è più ampio, regna una traccia multinazionale che condiziona le dinamiche di mercato e si nota ovunque in serie A”.
Gli affari si fanno in giro per il mondo, e in questo l’Atalanta non è seconda a nessuno: “Finora sono stati fatti due acquisti: un colombiano Luis Muriel e il primo ucraino della storia nerazzurra: Ruslan Malinovskyi. Sono andati via un difensore italiano, Gianluca Mancini e un portiere nazionale albanese Etrit Berisha”.
Per un italiano che parte, uno che torna. A tinte orobiche, in qualche modo: “C’è però un bergamasco d’adozione come Marco Sportiello […] Milanese di nascita (a Desio per la precisione) ma è cresciuto lungo le sponde del Serio, in Bergamasca, tra Nese e Alzano, sbocciando sui prati di Zingonia dopo una lunga trafila nel settore giovanile nerazzurro, dai Pulcini fino alla Primavera”.
Il dato che traspare dall’ultima tournée è inequivocabile: nei 24 convocati per la recente tournée nel Regno Unito, gli italiani erano 5 (soltanto il 21%), tra cui i tre portieri.