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I 31 di Radovanovic il serbo, 33 volte atalantino

Il regista basso serbo, al Genoa da gennaio dopo cinque stagioni e mezza al Chievo, poco protagonista in nerazzurro. Oggi ne fa 31

Cinque stagioni e mezza al Chievo e ora il Genoa, sempre da playmaker, regista basso davanti alla difesa. Contrasti, smistamenti, azioni rilanciate: il pane di Ivan Radovanovic, che oggi compie 31 anni e può dire di aver vestito la maglia dell’Atalanta 33 volte. A spizzichi e bocconi, tra 2009 e 2013, con Pisa, Bologna e Novara in mezzo, in prestito. Tirando le somme, una retrocessione e il pugno in allenamento preso l’8 maggio 2013 a Zingonia da Marko Livaja, il croato a cui lui, serbo, faceva pure da autista.

SERBO A PRIMAVERA. Giunto dallo Smederevo nell’estate del 2007 dopo essere cresciuto nel Partizan, Radovanovic, di Belgrado, viene “prestato” dai big di Gigi Delneri alla Primavera di Alessio Pala, con cui disputa anche la doppia finale di Coppa Italia persa con la Sampdoria. In mezzo, troppa abbondanza per un diciannovenne: Diego De Ascentis, Simone Padoin, Antonino Bernardini, Fernando Tissone e Tiberio Guarente. In prima squadra, panchine da febbraio a maggio con Fiorentina, Palermo, Roma e Genoa.

IL SERBO PISANO CHE ODIAVA LA B. Nel 2008 a Bergamo arriva pure Luca Cigarini e Ivan il serbo conosce il primo prestito, al Pisa. Nell’annata successiva, 14 partite nella rumba dei tecnici (Gregucci, Conte, Bonacina e Mutti). 2 gare in B ed è Bologna: a centrocampo, a Zingonia, lo chiudono Edgar Barreto e Carlos Carmona. Radovanovic conserva la A nel neopromosso Novara di Attilio Tesser, nell’avantindré in panchina con Emiliano Mondonico: 17 su 28 da titolare e il gol al Napoli, uno dei sette in 281 partite da pro, che fanno 303 sommate alle 12 nell’Under 21 e alle 10 nella Nazionale A della Serbia.

IL COLA IN SERBO. Nel 2012-2013 in panca a Bergamo c’è ancora Stefano Colantuono, lì dal 2010. E i due in mezzo sono sempre il Ciga e il Siete Pulmones. 8 su 16 dall’inizio, ma la cosa più eclatante della sua ultima stagione bergamasca è appunto il cazzotto sulla mascella dell’amico Livaja, col match contro la Juve alle viste. Tanti auguri.

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