Il neo 54enne allenatore di Pagazzano, che ha allenato nei vivai delle due società professionistiche bergamasche, è stata la rampa di lancio per il Gallo Belotti
Curioso che Alessio Pala compia gli anni, che sono 54, proprio alla vigilia dello scontro dell’Atalanta, in cui ha giocato e allenato nel settore giovanile, contro il Torino del “Gallo” Andrea Belotti, da lui lanciato nell’AlbinoLeffe nel 2012 già in serie B da allenatore ma prima curato da responsabile del vivaio bluceleste. Capita, quando si è una grande levatrice di giovani. Il guru di Pagazzano, che ha avuto l’umiltà in estate di ripartire dalla Sirmet Telgate in Eccellenza, è uno dei tecnici esperti di giovani più sottovalutati ma anche più decorati dell’intero panorama nazionale.
L’ATALANTA NEL CUORE. Pala, nato a Bergamo ma da sempre residente nel paese della Bassa, prima di plasmare la plusvalenza su due piedi (esordio in B con gol il 10 marzo 2012 a Livorno, poi un altro pallone nel sacco e 12 in Lega Pro-Prima Divisione) oggi vestita di granata, venduta al Palermo nell’estate del 2013, non è che se ne fosse stato con le mani in mano. Centrocampista di grinta e fosforo svezzato nelle giovanili dell’Atalanta, con cui vinse il Trofeo Dossena nel 1982 con Domenico Casati allenatore e compagni come Roberto Donadoni, Costanzio Barcella e Massimiliano Maffioletti, da professionista ha all’attivo una promozione dall’Interregionale (’85) col Leffe, un’annata in B a Catanzaro, quindi Pergocrema, Palazzolo fino alla C1, Cremapergo e chiusura nel 1997 in D a San Paolo d’Argon.
MAESTRO DI GIOVANI. Il Pala maestro d’infornate di giovani a getto continuo fa l’apprendistato proprio nella Dea, cominciando dagli Allievi Nazionali nel 2001: subito lo scudetto, poi bissato nel 2005. Tra i giocatori passati dalle sue sapienti mani, un certo Piermario Morosini, Giacomo Bonaventura, Moussa Kone, Marco Sportiello, Manolo Gabbiadini, Daniele Baselli e Simone Zaza, questi ultimi due anch’essi nella rosa (il materano è infortunato) degli avversari dei big nerazzurri domenica sera al “Tardini”. E peccato per quella Coppa Italia Primavera persa dalla Sampdoria nel 2008, quando giocò anche Ivan Radovanovic.