Bomber provetti altrove, a Bergamo non trovarono o fallirono la chance. Pippo non deluse in carriera, il mezzo polacco attualmente è svincolato
Uno timbrò il cartellino il 14, nell’andata del terzo turno di Coppa Italia col Bari. L’altro il 22, a Siena, nel primo bottino pieno in trasferta della Dea passata da Angelo Gregucci ad Antonio Conte. 1990 e 2009, un abisso. Filippo Maniero e Robert Acquafresca, i (mancati) bomber di novembre, festeggiati di oggi con 47 e 32 anni rispettivamente, all’Atalanta delusero. Spengono le candeline insieme a Fabio Gallo e alla meteora Francesco Zanoncelli, 52 anni e 6 presenze nel 1989 per sparire in autunno. Il secondo segnò il doppio del primo, ovvero due gol, a Cesena a Ferragosto nel trofeo della coccarda.
MANIERO, IL BOMBER DEL BRENTA. Il padovano tornò alla base a novembre dopo 8 presenze sotto Piero Frosio (più avanti sostituito da Bruno Giorgi), di cui 6 in campionato, chiuso da Evair e Caniggia. Altrove, benino a Venezia in un tour chiuso a 38 anni: Ascoli, Sampdoria, Verona, Parma, Milan, Palermo, Brescia, Torino, Rangers, Piovese, Legnarese (la squadra dei primi calci, dagli 8 agli 11) e Casalserugo. A casa, nell’Aurora Legnaro, l’ultima esperienza in panchina spesa anche tra Piovese, Maserà, Abano, Albignasego e San Martino, sempre in provincia.
ACQUAFRESCA IL POLACCO. Più slanciato e meno fisico, il torinese di Alpignano è rimasto svincolato dopo due anni scarsi al Sion in Svizzera. Padre pugliese e madre polacca, 14 presenze nelle Nazionali giovanili segnando pure alle Olimpiadi di Pechino del 2008 (all’Honduras), sembrava promettere bene al fianco di Simone Tiribocchi. Il romano la metteva. Lui, prestito genoano dopo essere cresciuto nel Torino ed essere stato interista in prestito al Treviso e al Cagliari, non confermò la capacità di trovare la rete dimostrata in Sardegna, 28 nel biennio. In nerazzurro, prima di incrociare la strada di Gian Piero Gasperini per l’altra mezza stagione al Grifone, solo quei 2 piccoli trionfi, in Toscana su rigore autoprocurato, in 14 allacciate di scarpe. 67 gol in carriera, poca roba per un predestinato che non ritrovò lo smalto nemmeno con Cagliari, Bologna, Levante e Ternana. Tanti auguri.
Che incubo
mado acquafresca che bidone