43 candeline per l’ex centrocampista nerazzurro di sangue sudamericano, protagonista in tono minore della promozione in A nel 2006 agli ordini del tecnico di Anzio
Di cognome fa Centi, come Giancarlo, ex mediano del Como che era il braccio destro di Mino Favini con compiti di coordinamento del vivaio. Lui, Luis Fernando, invece, arrivò ancora calciatore da Livorno – città del padre, la madre è colombiana – nel gennaio del 2006 quando l’Atalanta era in B, insieme a Riccardo Zampagna (da Messina). I rimpiazzi di Mingazzini e Saudati. Una meteora: titolare a Verona (matchball di Andrea Lazzari) il 14 di quel mese, di nuovo accanto ad Antonino Bernardini, il 4 febbraio in casa col Catania (1-2), per poi infilare un tris di subentri.
CENTI LA METEORA. Dalla natia Armando Picchi alla Spes Borgotrebbia, squadra del ritiro a 41 estati suonate, sono venti le casacche indossate da Centi. E oggi spegne 43 candeline da aspirante tecnico dei più grandi, con recente incarico (2017) nell’Under 15 del Pro Piacenza che poi è fallito.
REPARTO AFFOLLATO SOTTO IL COLA. Stefano Colantuono, oltre alle due occasioni dal kick off, lo utilizzò da cambio contro Piacenza, Bologna e Vicenza nel finale al posto di Soncin, Ventola e Bombardini. Con Luca Ariatti a destra e il romagnolo o Lazzari a mancina, il reparto di mezzo era affollatissimo: anche Giulio Migliaccio, Michele Marcolini e Antonino D’Agostino.
IL GIRO D’ITALIA. Cresciuto tra il Picchi e il Piacenza, Centi proseguì la tra Carpi, Ospitaletto, Pro Patria, Varese, Como, Lumezzane e Treviso, con tre ulteriori giri di corsa scarsi con Ascoli, Spal e Gallipoli (da gennaio a giugno). Tutto nei dilettanti il resto: Folzano (Prima categoria bresciana, promozione e Coppa Lombardia), Royale Fiore (Promozione ed Eccellenza), Agazzanese (Prima), ancora Royale, Bobbiese, Sannazzarese e Spes, anche come allenatore dei Giovanissimi e della prima squadra.
CENTI E 3 PUGNI DI TROPPO. Da capitano della Spal il focoso Luis Fernando si rese protagonista, tra 30 e 31 gennaio 2009, di un episodio da notte brava. Un’uscita a quattro in discoteca e IL battibecco in piazza con Andrea Santini, figlio del presidente della Carife, lo sponsor della società. L’accusa di quest’ultimo di offendere la maglia riceve come risposta tre pugni da 25 giorni di prognosi. Cinque anni dopo, la condanna a sei mesi con la condizionale per lesioni. Meglio le cifre a pelo d’erba: 325 allacciate di scarpe (solo in 8 in A, in amaranto) tra i pro, 34 gol. Tanti auguri.