L’analisi dopo il pareggio in extremis contro la Fiorentina: bene Malinovskyi, male Palomino

La gara contro la Fiorentina non ha consegnato la vittoria che sarebbe servita a riscattare la debacle di Zagabria, ma quanto meno ha restituito un’Atalanta viva e questo è indubbiamente il fattore più importante e che fa guardare al futuro con ottimismo.

Quel futuro che ora si chiama Roma, poi si chiamerà Sassuolo e successivamente Shakhtar, in quella che dovrà essere la gara del riscatto per tener vive le speranze di qualificazione in Champions. Tornando al match di ieri, ci è piaciuta parecchio la prestazione di Malinovskyi, un giocatore completo che mancava alla mediana nerazzurra. Pagato un sostanzioso quantitativo (poco meno di 14 milioni) sta entrando sempre più nei meccanismi di Gian Piero Gasperini che giorno dopo giorno gli sta dando sempre più maggiore fiducia. Chi invece non è piaciuto è stato Palomino, incappato in una di quelle che vogliamo definire “serata no” che di tanto in tanto possono capitare. Speriamo si riprenda presto perché questa Atalanta ha bisogno anche di lui.

Quanto ai presunti “buu” razzisti indirizzati a Dalbert preferiamo non prendere posizione lasciando che venga fatta chiarezza da chi di dovere, limitandoci a condannare qualsiasi episodio razzista accada sui campi da calcio e al di fuori. Dal campo i tecnici – nè Gasperini, nè Montella – hanno rilevato l’accaduto, segnalato invece a Orsato dal diretto interessato con successiva provvisoria sospensione di tre minuti.