Ucraino promosso a pieni voti dopo l’esordio da titolare contro la Fiorentina al “Tardini”. Gasperini saluta il dodicesimo titolare dei nerazzurri
Tra le linee col 3-4-1-2, sempre lì col cambio di modulo. Ruslan Malinovskyi ha vissuto a Parma contro la Fiorentina, domenica 22 settembre, una mezza serata da re, convincendo l’allenatore Gian Piero Gasperini a spostare gli altri in panchina e pure in campo. Perché al suo esordio da titolare sono stati gli altri a doversi adeguare, in uscita dalla panchina: Josip Ilicic alto a destra, il Papu Gomez a sinistra.
IL DODICESIMO. L’ucraino ha dimostrato di che pasta è fatto pur senza metterci il piede nelle due reti della rimonta, forse da unico esente da colpe nel quasi naufragio dell’Atalanta. Il migliore, il dodicesimo uomo ideale secondo L’Eco di Bergamo, pronto a calarsi l’elmetto alla bisogna, come a Zagabria da subentrato.
MALINOVSKYI E IL PAPU. Malinovskyi ha giostrato nell’identica posizione del Papu a averne le caratteristiche. Come Mario Pasalic prima di lui Bryan Cristante, inserendosi meno ma verticalizzando con precisione e tecnica, non dimenticando le doti in interdizione sul portatore di palla avversario. Quando il Gasp comincerà a vederlo anche come alternativa in mediana, altro che trequartista e basta.