Secondo la Gazzetta dello Sport la squadra del Gasp si è espressa comunque bene contro un avversario più attrezzato come lo Shakhtar
Rispetto a Zagabria, contro un avversario comunque più attrezzato come lo Shakhtar, secondo la Gazzetta dello Sport è tornata quasi la vera Atalanta di Gian Piero Gasperini. Coraggio e capacità di spingere creando occasioni oltre lo scoglio psicologico del rigore sbagliato, però, non hanno pagato a fronte degli errori e della rituale inesperienza.
NIENTE DA PERDERE. Adesso sì che vedremo la vera Dea, sintetizza la Rosea. Ora che tutto è quasi perduto e non c’è niente da perdere: situazione in cui la squadra del Gasp, abitualmente bella e sfacciata, può ritrovare il calcio sciolto e irriverente che è nelle sue corde.
LA CHIAVE TATTICA. Castro ha stanato il Gasp con le ripartenze veloci sulle corsie alte, affrontandone la predisposizione a uscire in uno contro uno con Stepanenko davanti alla difesa da frangiflutti. L’Atalanta ha attaccato lo stesso prendendosi i rischi del caso. E alla fine ha pagato lo scotto dei due errori individuali e multipli di troppo.