In pochi forse se lo ricordano, ma Cristiano Lucarelli, bomber del Livorno del suo cuore, giocò per ambo le contendenti di Champions. A Bergamo con Mondonico
Compie 44 anni, Cristiano Lucarelli, che ha Livorno come culla e il Livorno nel cuore da bomber recordman. Candeline spente, per un caso fortuito da calendario, nella settimana della sconfitta dell’Atalanta in Champions con lo Shakhtar. L’allenatore che è e il centravanti che fu, attualmente disoccupato dopo essere stato lasciato a piedi l’anno scorso dagli amaranto, curiosamente è un ex di entrambe le contendenti a un posto di outsider nel girone C. Nei Minatori ai tempi allenati da Mircea Lucescu, 8 reti in 21 match, di cui 4 in 9 nella regina delle coppe europee, nell’annata 2007-2008.
LUCARELLI, BUONE COSE DAL MONDO. In nerazzurro, preso dal Parma nell’estate del 1997 per un attacco che la stagione prima contava su Pippo Inzaghi e Domenico Morfeo con Gigi Lentini largo a sinistra, Lucarelli ne firmò 6 in 30 partite, 5 in 26 di campionato più il gol al Genoa in Coppa Italia. Nicola Caccia (6+1) l’altro nome nuovo in tema di punte. Come altri sfondatori, gli imberbi Fausto Rossini (1) e Corrado Colombo. Come ali deputate a segnare o trequartisti, Marco Sgrò (5+3), Massimiliano Cappioli e Massimo Orlando (1 in 4 presenze, 2 in coppa). L’ultima Dea targata Emiliano Mondonico finì in serie B.
LUCARELLI, SOLO LIVORNO. A casa sua, pallone nella porta altrui 112 volte su 192, in una carriera complessivamente da 234 su 571 (più 13 in 20, 3 in 6 tra i senior, in azzurro, con Giochi del Mediterraneo vinti nel 1997), capocannoniere in A nel ’04-’05 con 24 dopo avervici portato la squadra del cuore opponendo poi il gran rifiuto al Torino comproprietario del cartellino. “Tenetevi il miliardo”, la biografia in cui Lucarelli parla della rinuncia all’ingaggio dei granata, di cui era un ex: il club labronico ne avrebbe presi il quadruplo.
LUCARELLI, STORIA DI UNA GAVETTA. Cresciuto nel Carli Salviano e nell’Armando Picchi, il numero 9 e poi 99, a rete da atalantino con Bologna e Parma (doppietta) nelle prime due giornate e quindi da match winner con Napoli ed Empoli, proveniente com’era dal Parma via Padova proseguì con Valencia, Lecce, Torino, Livorno (irresistibile la coppia con Igor Protti), Shakhtar, Parma e Napoli, appendendo le scarpe al chiodo a quota 37 con la Coppa Italia vinta da infortunato con Walter Mazzarri, suo tecnico nel ritorno nella massima serie con la maglia che ama di più (poi Colomba e Donadoni). Agli esordi da pro, invece, Cuoiopelli, Perugia e Cosenza. Da mister, in sequenza, Allievi Nazionali biancoscudati (scudetto e supercoppa 2013), Perugia, Viareggio, Pistoiese, Messina e Catania prima del rientro dove gli batte il cuore. Tanti auguri.
Di lui mi ricordo bene che in una delle prime partite giocate con l’Atalanta, commise un fallaccio in attacco da frustrazione, pur non essendoci dei motivi. Mi meravigliati !