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Luca Percassi: “L’Atalanta ricalca lo spirito dei bergamaschi. In Champions ci rifaremo”

luca percassi

L’amministratore delegato dei nerazzurri: “Stare in Europa significa crescere e alle cene di gala ci riempiono di complimenti. Ne abbiamo ricevuti da Dinamo Zagabria e Shakhtar. Apprendiamo tutto da tutti”

Villa Acquaroli è stata la sede del meeting B2B organizzato da Atalanta e che ha visto partecipare ben 177 persone in rappresentanza di parte dei 250 partner societari (su 12 livelli; tre quarti con base a Bergamo e provincia, 35 nuovi, più 20 per cento su base annua: cifre del direttore marketing Romano Zanforlin). Numeri importanti che dimostrano come l’Atalanta non attiri solo gli amanti del calcio giocato ma anche tutte quelle attività che vogliono in qualche modo legare la propria immagine al club. All’evento era presente anche l’amministratore delegato dell’Atalanta, Luca Percassi, con cui sono stati affrontati tanti argomenti, a partire dal mercato: “Non abbiamo mai ascoltato le offerte per Duvan Zapata. Con tutte le competizioni importanti che ci aspettavano, abbiamo sempre puntato a mantenere la rosa. Lui finalizza il lavoro. Gomez? Siamo legatissimi, ormai lui e famiglia sono bergamaschi. Siamo cresciuti insieme a lui, una bellissima storia che va avanti. È cresciuto anche tecnicamente“.

LA STAGIONE. “Il primo obiettivo rimane sempre la salvezza. Guai se affrontassimo le sfide sentendoci superiori: Gasperini in ciò è bravissimo, lo spirito della squadra ricalca quello dei bergamaschi che badano al lavoro più che alle parole. Concordo col mister: questo è uno scorcio di stagione eccellente. Da dirigente mi approccio alla Champions conscio del suo livello e che Atalanta si farà rispettare. Dico sempre che non perdiamo, impariamo. Il City è tra le più forti del mondo, il 22 sarà una grande esperienza in uno stadio straordinario. È un momento da vivere perché solo qualche mese fa sarebbe stato impensabile. Stare in Europa significa crescere e alle cene di gala ci riempiono di complimenti. Ne abbiamo ricevuti da Dinamo Zagabria e Shakhtar. Apprendiamo tutto da tutti. Dal Borussia Dortmund per la curva, ad esempio“.

ATALANTA IN ROSA? PER ORA NO. “Per il quanto riguarda il movimento femminile continuiamo col nostro settore giovanile. Per una prima squadra non eravamo pronti. È un discorso che affronteremo più avanti“.

IL NUOVO STADIO. “Provo grande emozione e gratificazione pensando a nuova Curva Nord. È la prima di tre parti di un sogno che si sta realizzando ed è più bella di quanto pensassi: lo scopo era uno stadio tipo Dortmund con il pubblico il più vicino possibile. Avevamo bisogno di tornare a casa a giocare. I ragazzi e il mister non hanno mai emesso un lamento per essere stati itineranti per mesi. Lo stadio è uno degli elementi portanti di una città che se ne meritava uno con i necessari adeguamenti. Non è nostra intenzione fare scuola per altri club e altre città, ma se siamo d’impulso ne siamo lieti. L’intervento non è solo sull’impianto, 30 mila metri sono su area pubblica: è una riqualificazione urbana“.

IL SETTORE GIOVANILE. “Nel vivaio ci sono tanti italiani forti e ci sono tanti potenziali titolari in casa, vedi Kulusevski che abbiamo mandato a giocare a Parma. Barrow? È un patrimonio del club, è giovane e può rilanciarsi“.

 

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