La difesa dell’Atalanta è stata imperforabile soltanto per la seconda volta in questo scorcio di stagione: il precedente nella vittoria corsara con la Roma. L’attacco, però, preoccupa
Niente palloni nella porta altrui da due giornate, ma stavolta nemmeno nella propria. Il premio di consolazione alle fatiche e agli stenti. Per un attacco fermo al palo, anzi forse soltanto alla traversa del Papu Gomez nella sconfitta casalinga col Cagliari, l’Atalanta può comunque contare su una difesa che anche contro la Sampdoria ha confermato di essere in crescita. 1 solo gol preso dal Manchester City in Champions, zero a Genova. Con un José Palomino la cui prestazione è stata sottolineata dalla stampa intera.
DIFESA: COME CON LA ROMA. Il terzetto arretrato di domenica pomeriggio a Marassi è stato lo stesso di quello visto contro la squadra di Pep Guardiola il mercoledì prima a San Siro. Esiste però un precedente di clean sheet con Pierluigi Gollini imbattuto: il 2-0 in casa della Roma lo scorso 25 settembre. In quell’occasione, insieme a Rafael Toloi e all’argentino, c’era Simon Kjaer nel ruolo di perno. Ieri e contro il City, invece, Berat Djimsiti, spostato in marcatura a sinistra.
DIFESA, CHE CONSOLAZIONE. Il pacchetto di guardia al rettangolo del gol, insomma, con la sua tenuta nell’ultima settimana prima della sosta suona come consolatorio della stanchezza attuale, appesantita soprattutto da assenze e defezioni illustri. Ma lì dietro va tutto bene, nonostante le cifre siano ancora da segno meno: 18 reti subìte in 12 partite di campionato, 12 in 4 di coppa.