Il responsabile del Settore Tecnico della Federcalcio ricorda commosso Mino Favini, a cui ha intitolato un premio: ogni anno il miglior guru dei settori giovanili designato suo “erede”
“Da calciatore e da dirigente l’Atalanta è sempre stata un riferimento per i settori giovanili italiani. Ricordo Favini dai tempi di Como, era un amico e un papà che mi ha insegnato tantissimo. Come Figc abbiamo bisogno di eccellenze, il sistema calcio deve fondarsi su quelle”. Parola di Demetrio Albertini, nerazzurro dall’estate 2004 al gennaio 2005 ma autonominatosi allievo del maestro: “Il suo punto chiave era il costruire, insieme al senso di appartenenza, che significa sapersi comportare in campo e fuori”, spiega il responsabile del Settore Tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio.
ALBERTINI E IL PREMIO FAVINI. “Il dg dell’Atalanta Umberto Marino è nel consiglio direttivo del settore tecnico, una presenza significativo . Nei giovani dobbiamo credere: è un imperativo per tutti, se si punta alla crescita del movimento – ha chiuso Albertini -. Era naturale intitolare alla memoria di Mino Favini il premio annuale al miglior responsabile del settore giovanile in Italia: il voto ovviamente è riservato agli addetti ai lavori, è un’eredità pesante. Il Mago era un amico e un papà non solo per me, ma per tutti i vivai italiani”.
FIGC E GIOVANI, TISCI RICORDA FAVINI. Roberto Tisci, presidente del Settore Giovanile e Scolastico Figc, è intervenuto all’intitolazione ufficiale dell’Accademia al capo venticinquennale del vivaio atalantino: “Testimonio la gratitudine verso un professionista autore primo dell’esplosione del vivaio dell’Atalanta. Un grande talent scout e un grande uomo. Ringrazio la famiglia Percassi per il segnale che ha dato e per la cura del modello organizzativo del vivaio, abbinando qualità ed etica. Costanzi ha raccolto il testimone e gli auguro ogni bene”.
Sì mi ricordo quando ha fatto 3 partite poi è scappato al Barcellona perché qui non girava bene…