
La querelle sul rapporto da ricucire con l’Atalanta, con Bergamo e coi tifosi dopo lo strappo del calcioscommesse assomiglia a una ferita ancora da suturare
Un ritorno nel santuario del pallone sotto la Maresana, oggi Gewiss Stadium, da invitato speciale, ospite o cliente pagante col biglietto in mano dopo la coda al botteghino? Cristiano Doni, a quasi otto anni e mezzo (9 agosto 2011, Commissione Disciplinare Figc) dalla sua prima condanna della giustizia sportiva a 3 anni e 5 mesi (5 anni e 5 mesi quella definitiva) per la vicenda del calcioscommesse legata alla serie B 2010-2011 (partite con Ascoli, Piacenza e Padova, Crotone stralciato), continua a essere una ferita aperta. Per Bergamo, per l’Atalanta e per i tifosi, divisi tra chi vorrebbe riabbracciarlo pubblicamente e chi continuare a tenerlo nell’oblio.
DONI: OSPITE O COL BIGLIETTO IN MANO? I sostenitori nerazzurri si sono schierati su fronti contrapposti anche alla notizia che per il presidente Antonio Percassi non ci sarebbero problemi ad accogliere al Gewiss Stadium l’ex numero 72 e 27 nerazzurro, capofila dei bomber di società a quota 112, se solo fosse l’interessato a chiedere di essere invitato. La domanda porta la firma di Simone Malagutti di Mediaset, fior di giornalista che conosce benissimo l’ex fuoriclasse e capitano. Ma c’è chi, rammentando i 6 punti più 2 di penalizzazione e la gogna mediatica, oltre al sentore della presa in giro dell’eroe di cui tutti si fidavano, lo ammetterebbe solo col biglietto in mano. Come tutti. Voi lettori di CalcioAtalanta da che parte state? Per quale soluzione votereste?
