L’ex trequartista nerazzurro: “Favini è stato un padre per tutti, una persona rara: mi auguro presto di vederne una simile nel calcio“
Tra i tanti talenti scovati e lanciati da Mino Favini c’è Domenico Morfeo. L’ex trequartista dell’Atalanta ormai è fuori dal mondo del calcio, ma non smette di seguire le questioni nerazzurre, tra presente e passato. Un passato indissolubilmente legato al nome del mago di Meda: “È stato un padre per tutti, una persona rara: mi auguro presto di vederne una simile nel calcio. Forse è impossibile, ma ci spero. Avevo il vizio di discutere con gli arbitri, il mister mi catechizzava: l’educazione era tutto“.
Raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Morfeo ha parlato più ad ampio raggio del mondo dell’Atalanta, un’eccellenza a livello nazionale: “Non c’è nessuna pressione, ti senti a casa. E i tifosi non pretendono lo scudetto, o comunque certi risultati. Per un calciatore il loro entusiasmo è fondamentale. Chi va via fatica perché non trova questo ambiente“.
Inevitabile una battuta su Dejan Kulusevski, passato in estate dall’Atalanta al Parma, altra squadra di cui Morfeo ha indossato i colori: “È forte, in A ci sta alla grande. È l’ultima scoperta dell’Atalanta, ma presto parleremo di altri nomi“.