Arrivato nell’estate del 2001 con Pelizzoli a fare il percorso inverso, il terzino destro ex romanista Alessandro Rinaldi (scudetto 2001) durò mezza stagione col Vava in panchina
Alessandro Rinaldi è noto anche come orologiaio provetto, ma all’Atalanta lo stratega Giovanni Vavassori come terzino destro arrivava a preferirgli la puntualità e la precisione di Luciano Zauri o addirittura di un centrale come Massimo Paganin. Così il romano e romanista, percorso inverso rispetto a Mister 27 miliardi Ivan Pelizzoli dopo lo scudetto vinto nella Lupa sotto Fabio Capello, a Bergamo durò dall’estate 2001 alla sessione invernale successiva, che vide tornare Paolo Foglio nello scambio col Chievo. Tanto basta per classificare come meteora il festeggiato di oggi, che compie 45 anni.
RINALDI, METEORA CON GOL. Rinaldi si fa ricordare volentieri per l’unico gol in nerazzurro, temporaneo quanto illusorio, il 16 settembre 2001 a Firenze, per rispondere a Nuno Gomes, prima che si scatenasse Chiesa senior (Enrico) con una doppietta. Un palmares bergamasco modesto ma onesto: 8 su 13 da titolare, 6 punti per la squadra (Verona e Lecce) e altri 6 da riserva, più i due ottavi di Coppa Italia col Bologna (2-2 là, occhiale qua). Con Gigi Sala e la “Bandera” Massimo Carrera totem difensivi, retroguardia completata a sinistra da Gianpaolo Bellini e da gennaio da Gianluca Falsini.
RINALDI, LA MONETA DI SCAMBIO. Il journeyman della fascia bassa, nell’estate del 2002, avrebbe continuato nella parte di moneta di scambio a Piacenza, per agevolare l’innesto del sinistro diabolico da fermo di Paolo Tramezzani. Ma la Dea, passata di mano nelle ultime giornate a Giancarlo Finardi, attuale coordinatore tecnico del vivaio, retrocesse comunque. Finito in scadenza, Rinaldi visse da nemmeno ventinovenne un precampionato da triestino onorario per poi scegliere l’abbandono delle scene. Cresciuto nel Consalvo, al Quadraro, vivaio Lodigiani e Lazio, dai 19 ai 29 anni (ritiro per motivi familiari) la vicenda da professionista di Rinaldi conosce anche le tappe di Nola, Verona (allenatore Bortolo Mutti, ex nerazzurri come Diego Caverzan, Aladino Valoti e Lamberto Piovanelli), Ravenna con promozione in B e Bologna (Carlo Mazzone, Intertoto ’98 con Oscar Magoni). Auguri.