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Auguri a Gabbiadini e Suagher, ragazzi di Zingonia

Cresciuti nel settore giovanile di Zingonia, l’attaccante Gabbiadini e il difensore Suagher in prima squadra non possono dire di avercela fatta

Manolo Gabbiadini ed Emanuele Suagher, i festeggiati del 26 novembre, sono i classici ragazzi di Zingonia cresciuti a pane e Atalanta ma passati dalla prima squadra come meteore. Il secondo addirittura senza presenze in campo. L’attaccante mancino di Bolgare (nato a Calcinate), 28 anni oggi, è il cavallo di ritorno, da gennaio e dal Southampton, della Sampdoria che lotta per la salvezza. Il difensore destro di Romano di Lombardia è in C alla Ternana dell’altro ex nerazzurro Marino Defendi.

GABBIADINI, IL FRATELLO D’ARTE  Fratello dell’allora ben più nota Melania, punta della Nazionale femminile, la vicenda atalantina di Gabbiadini si racchiude entro due date. L’esordio a Parma il 14 marzo 2010 (ko per 2-0) al posto di Simone Tiribocchi, concessogli da Lino Mutti, e l’unico gol nerazzurro in A (sui 74 in 293 partite nei club, più 2 in 3 nell’Italia Under 20, 12 in 14 di Under 21 e 2 in 11 in Nazionale A) nel 2-0 casalingo al Bologna il 25 marzo 2012. L’aveva messa anche al Gubbio il 21 agosto 2011 nel 3-4 di Coppa Italia: totale, 2 palloni nel sacco in 26 presenze (24 con Stefano Colantuono), solo 8 dallo start perché dopo l’intermezzo in compartecipazione al Cittadella (moneta di scambio parziale per Leonardo Pettinari e Matteo Ardemagni) a chiuderlo c’era German Denis che voleva solo Maxi Moralez a girargli intorno. Da uomo a metà con la Juventus per 5 milioni e mezzo, il prestito al Bologna; da juventino, la comproprietà con la Samp, quindi il Napoli dal gennaio 2015 e la Premier League due anni più tardi. Tanti auguri.

SUAGHER, LA METEORA DEL CROCIATO   31 gennaio 2015 contro il Crotone, da ex, 23 luglio 2016 in allenamento. I due crociati anteriori lesionati e operati in prestito al Carpi che hanno zavorrato la carriera del romanese Suagher, 192 centimetri di potenza, senso dell’anticipo e della posizione, quasi uno Stefano Lorenzi ma con l’altro piede (e meno lancio lungo). Sei mesi nel 2015-2016 e nel 2016-2017 senza giocare con Edy Reja e Stefano Colantuono, prima di un paio di ulteriori cessioni temporanee (come alla Tritium e al Pisa tra 2011 e 2013) agli emiliani in A e al Bari, proseguendo poi in cadetterìa con Avellino e Cesena prima di tornarci: briciole dalla panchina, per uno da 10 presenze fra Under 19 e 20. 3 con l’uno, 2 con l’altro, al pari del Cola nel 2010-2011. A Terni, con lui, un altro ragazzo di Zingonia come Dario Bergamelli e il quarto ex dell’Atalanta della serie, Guido Marilungo. Due crociati anche per il marchigiano, ma questa è un’altra storia. Tanti auguri.

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