Il tecnico atalantino s’è preoccupato di francobollare Tonali in fase di non possesso solo rilevando Muriel con Malinovskyi nel secondo tempo. Ma il Papu Gomez, anche con il 3-4-1-2 “pieno”, è rimasto a sinistra
Non sarà stata la sua partita migliore o la più brillante, ma per bucare da tutte le parti il 5-3-2 iperdifensivista di Fabio Grosso, alla terza sconfitta su tre con una decina secca di gol presi, il Papu Gomez è stata una freccia importante all’arco di Gian Piero Gasperini. Fino al 12′ della ripresa, minuto della staffetta tra lo spento Luis Muriel e il trequartista effettivo Ruslan Malinovskyi, l’Atalanta a Brescia s’è disinteressata di badare al play di casa Sandro Tonali. Bilanciando così la fase d’attacco: l’argentino a sinistra, il rientrante Josip Ilicic a destra per convergere e inventare col suo mancino e il Ronaldito in mezzo.
GUERRA TATTICA: IL GASP FA IL GROSSO. Il Gasp, sottolinea L’Eco di Bergamo, s’è bevuto prima la difesa a cinque del collega per poi continuare a sorseggiare campo e azioni anche contro il 4-4-2. Il modulo della guerra tattica all’ultimo cambio, Morosini per Mangraviti (dietro rimangono Cistana e Chanchellor), con Bisoli e lo stesso alzanese larghi. Prima, superiorità numerica dei tre centrali bresciani con gli altri due attaccanti atalantini a puntare direttamente gli esterni Sabelli e Martella. Da un errore di quest’ultimo è difatti arrivato nel recupero il tris dello sloveno, mentre Mario Pasalic ha avuto a che vedere con Romulo e Marten de Roon con Ndoj. Cambiata la formula, il Papu è comunque rimasto dov’era senza un centravanti vero.