In un anno ha sovvertito tutte le regole degli intoccabili tra centrocampo e attacco nerazzurro, guadagnandosi il titolo di più in forma della squadra
Un anno fa, persino nella trasferta-goleada di Verona, Pasalic si mise in luce per i suoi passaggi sbagliati, il controllo palla confuso e risultò il peggiore in campo. Oggi,a distanza di 13 mesi, è praticamente il migliore dell’Atalanta. Un cambiamento netto intrapreso sotto l’egida di Gasperini fin dalla seconda parte della scorsa stagione, come ricorda L’Eco di Bergamo. Il vero salto di qualità è però arrivato in questo inizio di 2019/20, tra gol pesanti e il suo ruolo sempre più vitale di ‘tuttocampista’ onnipresente. Ha segnato la rete che ha deciso la partita col City, la doppietta al Brescia che ha portato a casa un derby tornato dopo tredici anni. I suoi colpi di testa nel sacco ormai sono ricette della casa e in totale è arrivato a quattro reti stagionali: solo Muriel, Zapata, Gomez e Ilicic hanno numeri migliori.
ALTO MINUTAGGIO. C’è un dato poi che dice quanto Pasalic sia importante per l’Atalanta: è il terzo giocatore di movimento che ha accumulato più minuti in campionato (970’), dopo Gomez (1074’) e Djimsiti (1016’). Per questo, dopo il rinnovo del prestito dal Chelsea, il suo cartellino sarà riscattato, e l’Atalanta verserà nelle casse inglesi circa 15 milioni. Una cifra che tredici mesi fa sembrava esagerata, mentre ora è persino bassa.