40 anni vissuti da ala destra che non si arrende, ma ora da attaccante puro nel Ponte San Pietro. Adriano Ferreira Pinto, che ricordi all’Atalanta
7 stagioni e mezza, 152 partite (6 in Coppa Italia, 19 in B) e 14 gol (2 cadetti) mettendo la freccia a destra, dall’Atalanta di Stefano Colantuono atto I al ritorno del profeta di Anzio passando per Gigi Delneri e l’annata da retrocessione Gregucci-Conte-Bonacina-Mutti, non si possono scordare. Adriano Ferreira Pinto, la scheggia dal fisico massiccio da pugile, recentemente fa più che altro l’ala da tridente e non più l’esterno alto come ai bei tempi nerazzurri, ma festeggia comunque i suoi primi 40 anni da calciatore ancora in attività. Il brasiliano di Quinta do Sol, Stato del Paranà, è al sesto campionato di fila nel Ponte San Pietro, denominazione ritrovata in estate dopo essere stato Pontisola.
FERREIRA PINTO, DAI MATTONI AL CALCIO. Orfano di padre quindicenne, la futura ala, prima di mettersi a fare sul serio con l’União São João, stesso club di Roberto Carlos anni prima, sbarcò il lunario raccogliendo pomodori e facendo il manovale edile. Dai mattoni al pallone, come raccontato nell’autobiografia “Volevo solo giocare a calcio”, uscita il 12 aprile 2011 e scritta a quattro mani con Pierdomenico Baccalario, il passo è breve. E nel marzo 2002, lo sbarco a Lanciano, dove conosce Marianna Spadano, sposata laggiù il 7 giugno 2009 e madre di suo figlio José Carlos, nato nell’aprile 2010.
LA GAVETTA E L’ATALANTA. Ferreira Pinto, non un dribblomane in senso assoluto ma abile a prendere in velocità il dirimpettaio di fascia guadagnando il fondo per il cross o incuneandosi in area, nell’estate 2004 va al Perugia in B e una rivoluzione terrestre più tardi al Cesena, da dove spicca il volo per Bergamo. Qui comincia a perdere il posto – in cadetterìa dalla sua parte vira spesso Simone Padoin – dopo il ko al crociato a San Siro contro il Milan l’8 marzo 2009, complicato dal rapporto pessimo con l’attuale tecnico dell’Inter. Un intervento di pulizia al ginocchio nell’agosto 2010 gli limita le presenze: al ritorno in A, solo 6. E l’addio si consuma a gennaio 2013.
FERREIRA PINTO E LA DISCESA VERSO LA D. Il 30 del mese si libera dal contratto garantito fino a giugno e scende al Varese in B per la seconda metà d’annata, quindi la Prima Divisione a Lecce. Che non dura. Ad Adriano Ferreira Pinto non resta così che continuare a mettere la freccia a destra nella provincia bergamasca, solo una ventina di metri di campo più avanti e qualche chilometro a ovest. Fin qui, 102 palle in porta in 511 match, anche se manca il dato della Coppa Italia di serie D. Tanti auguri.
Tanti auguri PINTO
Auguri Pinto !??
Auguri…..????
AUGURI ???
Tanti auguri coscritto⚫?
Auguriii
Tantissimi auguri di Buon compleanno da Nadia e Giacomo e famiglia e da Carolina!!!!
Tanti auguri ??????????
FORZA PONTE
Tanti auguri e sempre dea
Auguri neroazzurri??