Alcuni dubbi per la formazione nerazzurra in casa dello Shakhtar: Pasalic può anche fare il mediano, Malinovskyi solo il trequartista

“Ruslan Malinovskyi è un giocatore con un sinistro e doti importanti: se fin qui non è stato un titolare fisso è solo perché è chiuso nel ruolo dal Papu Gomez“. Le parole post Hellas Verona di Gian Piero Gasperini lasciano dubbi sull’eventuale impiego dell’ucraino mercoledì sera a Kharkiv nella gara decisiva del girone C di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk. Perché l’ex di turno, peraltro senza presenze in prima squadra negli arancioneri, pur avendo sostituito in corsa sabato scorso uno Josip Ilicic costretto al forfait in coppa, non ha fatto parte della recente formula europea dell’Atalanta, ossia lo stesso argentino e Mario Pasalic a metà fra centrocampo e attacco.

PASALIC E MALINOVSKYI: RUOLO DIVERSO. Il croato, in tale posizione promosso anche contro la Dinamo Zagabria e in precedenza efficacissimo contro il Manchester City il 6 novembre scorso allorché affondò la zuccata del pareggio su traversone di Gomez, può però disimpegnarsi anche in mediana. Accanto a Marten de Roon come a Brescia imbracciando la doppietta, o a Remo Freuler come nell’ultimo impegno di campionato, con l’olandese e lo svizzero vincolati alla vicendevole staffetta. Malinovskyi, invece, per il Gasp a tempo pieno è un trequartista e basta, vedi andata col City all’Etihad Stadium dove su sbloccò dal dischetto per l’illusorio vantaggio prima di farlo su azione in serie A tre giorni fa.

PASALIC E MALINOVSKY INSIEME? Il 22 ottobre scorso Pasalic subentrò da mediano ad Andrea Masiello (autore del fallo su Sterling per la rimonta di Agüero dagli 11 metri) nella ripresa, con scalata di De Roon a terzo di destra in difesa, e Luis Muriel, prima e unica punta obbligata nel dentro o fuori dell’11 dicembre, fece lo stesso al posto del Papu. La cinquina sporca appartiene alla storia. Domani, per scriverne un nuovo e più appassionante capitolo, Ruslan troverebbe una maglia tra le linee soltanto se il jolly di proprietà del Chelsea dovesse arretrare il raggio d’azione. E viste le premesse non è certo così improbabile.