I consigli dell’ex nerazzurro Paolo Tramezzani, neo allenatore del Livorno e già alla guida dell’Apoel che batté lo Shakhtar a luglio: “Attaccano anche i terzini, bisogna costringere i centrali ad allargarsi”
“Lo Shakhtar attacca sempre coi terzini, quindi bisogna allargare i due attaccanti per portar fuori i centrali di difesa e sfondare in mezzo”. Il consiglio (indiretto) a Gian Piero Gasperini viene da Paolo Tramezzani, ex giocatore dell’Atalanta (gennaio-giugno 2003) e neo allenatore del Livorno che l’11 luglio, in sella all’Apoel Nicosia, batté gli ucraini in amichevole.
TRAMEZZANI AL 3-4-1-2. “Vincemmo in contropiede nel finale con gol di Linus Hallenius, ma il palleggio, il fraseggio e la qualità tecnica dello Shakhtar fanno impressione – ha spiegato l’ex terzino sinistro a L’Eco di Bergamo -. Passai da 3-5-2 a 3-4-1-2: l’Atalanta, in questo senso, ha le armi per attaccare al centro, anche se per caratteristiche Duvan Zapata sarebbe stato l’uomo chiave. Ci sono le incursioni di Gomez e Pasalic, ma anche il pressing e gli inserimenti dei centrocampisti centrali”.
DJIMSITI, DA TRAMEZZANI AL GASP. “Conosco Berat Djimsiti per averlo allenato nella Nazionale albanese quando ero il vice di Gianni De Biasi. Un giocatore migliorato tantissimo grazie alle cure di un tecnico preparato come Gasperini, che lascia il marchio su tutto, in primis la crescita della dimensione della sua squadra: tutto ciò che ha se l’è guadagnato sul campo, è forte”.