Il club rossonero: “L’arte può essere forte, ma siamo in totale disaccordo con l’utilizzo di questa. Siamo sorpresi dalla totale carenza di condivisione”
L’iniziativa della Lega Serie A di scegliere l’opera dell’artista Simone Fugazzotto raffigurante tre scimmie con i tratti colorati ha scatenato, nei giorni scorsi, una mare di polemiche. L’iniziativa della Lega è sicuramente lodevole, non altrettanto il fatto di scegliere come simbolo un animale che spesso viene associato a insulti razzisti anche se l’autore non la pensa proprio così: “Dipingo solo scimmie, come metafore dell’essere umano. La teoria evolutiva dice questo. Da qui parte tutto. La scimmia come scintilla per insegnare a tutti che non c’è differenza – ha spiegato Fugazzotto -. Perché non smettere di censurare la parola scimmia nel calcio, ma rigirare il concetto e affermare invece che alla fine siamo tutti scimmie?“.
Uno scivolone? Può essere, ma i club di Serie A non l’hanno presa affatto bene. Dopo le proteste della Roma, oggi sono arrivare quelle del Milan che, attraverso un post social, ha espresso tutto il suo disappunto: “L’arte può essere forte, ma siamo in totale disaccordo nell’utilizzare l’immagine delle scimmie come icona per la lotta al razzismo e siamo sorpresi dalla totale carenza di condivisione“, si legge in un post.
altro che scimmie, bisogna mettere 3 cervelli! quelli si, che mancano!
Quante cagate… Siamo propio alla frutta….
Fugazzotto ha le sue ragioni: alla fine siamo tutti scimmie, dice. In effetti è un modo per depotenziare l’immagine negativa. Il messaggio è diretto, anche perchè spesso sul razzismo chi dovrebbe comminare le pene o gestire le società agisce come le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Poi: va bene la comunicazione, ma contro il razzismo sarebbe meglio fare così: chi insulta (ad ogni grado e livello) deve pagare le conseguenze. Ne ho sentiti di atalantini illuminati dire ‘zinghèr’ ai croati…
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Molto
Sono stomachevole e fuori luogo.