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Ancora Gosens: “I compagni mi considerano più forte di prima”

La freccia dell’Atalanta, carico degli ottavi conquistati in Champions, non si spiega ancora la sconfitta maturata a Bologna

Robin Gosens, l’ala della Dea che corre a più non posso e scaraventa in area piccola cross su cross ha ben chiari in testa i suoi obiettivi, anche quando a porgli le domande è La Gazzetta dello Sport in edicola oggi: “Ah, tra i 10 gol con semifinale di Champions e gli Europei con la Germania? Qui mi sa che devo segnare 10 gol e giocare la semifinale di Champions per potermi guadagnare l’Europeo!”.

IL MILAN DI CONTI. “Certo, c’è Conti. Non lo conosco, io sono arrivato quando lui è andato via, so che è forte ma io ho l’aiuto di una squadra forte. (…). Spero di segnare il più possibile per la squadra. Veniamo da una brutta sconfitta a Bologna, abbiamo buttato dei punti viste le occasioni create pur senza i nostri tre bomber. Vogliamo il riscatto”.

BOLOGNA. “Io parlo per me, e dico che la Champions mi porta energia, non me la toglie. Se fai risultato poi te lo porti in campionato, giochi con più fiducia”.

CRESCITA.In due anni è cambiato tutto. Allora non giocavo tanto, ho lavorato e imparato, credo di essere cresciuto anche sul piano tecnico oltre che negli inserimenti. L’anno scorso magari sbagliavo il tempo, adesso tutto funziona meglio, vado più veloce e arrivo spesso alla conclusione. Adesso invece 10 volte la palla mi arriva, è cambiato tutto. Io non penso di essere un leader, ma percepisco bene che i miei compagni mi considerano più forte che in passato, e lo dimostrano sul campo. Non consideratemi arrogante, voglio solo far capire che sono consapevole di non aver ancora fatto niente. Devo lavorare tanto per alzare il livello e per il bene dell’Atalanta. E lo farò, io so bene di essere partito in ritardo”.

VIVAIO. “Non credo che giocare in un vivaio mi avrebbe aiutato. L’idea di essere chiuso nelle regole di un vivaio… Con la carriera da costruire da ragazzino… No, in quel mondo non avrei vissuto la mia libertà. Invece così mi sono divertito, ho fatto tutto quello che fanno i ragazzi normali, a 19 anni ancora giocavo con gli amici”.

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