
Il fantasista sloveno sta vivendo una vera e propria seconda giovinezza a Bergamo
L’eccezionale prova mostrata domenica pomeriggio da Josip Ilicic è restata nella testa e nel cuore di moltissimi dei presenti al Gewiss Stadium, usciti letteralmente stregati dalle prodezze di JoJo. I diretti avversari Rodriguez e Calabria, al tempo stesso, saranno usciti dallo stadio con una sorta di mal di emicrania dovuta alle giocate del campione sloveno, che ha tratti li aveva mandati in ambasce con le sue giocate.
Il 72 nerazzurro è così: fantasioso, estroso, in grado di risolvere le gare con una giocata e alle volte- prendere o lasciare- anche un po’ lunatico. In determinate partite sembra non ingranare nella lettura del gioco e della situazioni, mostrandosi quasi abulico rispetto al contesto del match. Se in giornata, però, l’ex viola risulta letteralmente devastante ed in grado di portare pericoli in serie alla retroguardia avversaria.
A Bergamo il trequartista nativo di Prijedor (Bosnia, ma emigrato subito per via della guerra) ha trovato una sorta di seconda di seconda giovinezza, mostrando picchi di rendimento che aveva stabilito forse solo ai tempi del Palermo di Delio Rossi. Anche lì, come a Bergamo, perse una Finale di Coppa Italia a Roma: finì 3-1 per l’Inter post-Triplete trascinata da Eto’o. La Champions in Sicilia però la sfiorò soltanto, mentre all’ombra di Città Alta si è tolto la soddisfazione di centrare addirittura uno storico terzo posto. E Josip, assieme ai compagni, è pronto a togliersi nuove soddisfazioni e tagliare nuovi traguardi anche in quel 2020 che ormai bussa alle porte…
