
Sempre più improbabile il ritorno del difensore in nerazzurro, con Gasperini ha conosciuto il grande calcio e compiuto il salto di qualità
“Il ritorno di Mattia Caldara in maglia Atalanta è l’argomento di questi giorni festivi nei bar di Bergamo. Lo vorrebbero tutti il ragazzone di Scanzorosciate che ha lasciato solo ottimi ricordi nello stadio di Viale Giulio Cesare. L’unico bergamasco nella cavalcata della Dea di Gian Piero Gasperini dalle zone basse della classifica alla notte di Dortmund”. Apre così il focus nerazzurro su ‘Il Giorno’ oggi in edicola, riguardo le possibilità – poche secondo il cquotidiano – di rivedere Mattia Caldara a Bergamo.
Una questione, più che altro, economica: “Il giocatore per il Milan rappresenta un importante valore nelle voci di bilancio, per cui non può essere svenduto. E alla Dea non interessa averlo per un prestito secco semestrale, per poi riconsegnarlo a giugno pronto e al meglio al Milan”. Inoltre, l’ingaggio non indifferente: “Fuori portata per gli standard nerazzurri: guadagna cinque o sei volte tanto rispetto ai difensori atalantini”.
