
Il direttore sportivo nerazzurro: “Kulusevski–Juventus è stato un affare per tutti. Valencia ostacolo duro ma noi ci crediamo”
I successi dell’Atalanta potranno diverse firme. Tra le più importanti c’è quella di Giovanni Sartori, direttore sportivo nerazzurro silenzioso e abituato a lavorare nell’ombra. Profilo basso e tanti chilometri per scovare talenti da lanciare e valorizzare per fare le fortune del club in campo e anche a livello finanziario.
Se oggi l’Atalanta è un modello, lo si deve anche a Sartori: “Non dipende solo dalla dirigenza, dalla presidenza, dal mister o dai giocatori. Sono queste quattro componenti insieme a fare dell’Atalanta un club virtuoso. E’ la coesione il nostro segreto, ogni contesto valorizza l’altro. Siamo come un tavolo con quattro gambe. Siamo solidi, ben piantati nel territorio e pronti ad accogliere le novità. L’Atalanta è una società con un organigramma dotato di tante professionalità, con un settore giovanile d’eccellenza, una pressione diversa anche a livello di tifo. Io e i miei collaboratori giriamo moltissimo, in Europa e nel mondo, ma sarebbe un lavoro vanno senza la grande sapienza di un allenatore come Gasperini: sono lui e il suo staff che valorizzano i giocatori, trasformandoli, dandogli struttura e qualità“.
Inevitabile parlare della cessione di Dejan Kulusevski alla Juventus per 35 milioni (più 9 di bonus): “Credo che sia stato un affare per tutti, noi, loro, lo stesso Dejan – ha detto al Corriere dello Sport -. Ha giocato 17 partite in Serie A e la sua crescita è stata impressionante. Le ho seguite tutte, le sue prestazioni, fin dalla Coppa Italia contro il Venezia. Ad aprile fa vent’anni e può crescere ancora tantissimo, può diventare un top-player, già adesso ha una prospettiva internazionale. Da giugno, da quando cioè giocherà con la Juventus, sarà ancora più maturo. Dei big non si muove nessuno fino a luglio“.
L’Atalanta è tra le prime sedici squadre d’Europa e il doppio incontro col Valencia potrebbe significare un’altra pagina storia per il club: “È un ostacolo duro. Ma il percorso fatto fin qui è stato fantastico, siamo consapevoli della nostra forza ed entrare tra le prime otto d’Europa sarebbe un sogno: noi ci crediamo. Il 2019 è stato un anno straordinario, nel senso di fuori dall’ordinario e non so quanto ripetibile. L’idea di Percassi è quella di un’Atalanta sempre competitiva. È lui ad aver fatto di questo club un esempio virtuoso, con i bilanci a posto e una crescita graduale ma continua“.
