L’indimenticato idolo della tifoseria nerazzurra domani compie sessanta anni, lunga intervista a cuore aperto per lui

“Mentre giocavo, sentivo come un conto in sospeso con i bergamaschi, che mi volevano già bene e io sentivo che dovevo stare qui per sistemare una situazione che per l’Atalanta si era fatta brutta. Non sentivo la colpa, ma sentivo di doverlo fare io. Quindi quando ha bussato la Juve, o quando è arrivato il Genoa… ho detto sempre no. E poi, dopo il calcio, questa era la mia casa. Qui avevo la famiglia, qui sto bene quando torno”. Glenn Stromberg non è mai banale nelle sue interviste, e non lo è stato neanche oggi, alla vigilia del suo sessantesimo compleanno.

Lo svedese ha parlato a ‘L’Eco di Bergamo’ del suo rapporto con la città: “Bergamo più casa di Goteborg? Ho sempre detto che era una situazione divisa 50-50. Ora è 60-40 per Bergamo. Sono bergamasco, morirò da bergamasco. Sono uno di voi, mi avete adottato, qua rimango per sempre – continua Stromberg – Ho il sogno di commentare una partita dell’Atalanta in Champions, e non ci sono ancora riuscito. All’andata degli ottavi dovrò commentare Tottenham-Lipsia, e spero che questa sfida si decida già all’andata. Così se il ritorno dell’Atalanta sarà incerto potrò commentare la nostra. Lo spero con tutto il cuore. Questo è il regalo che chiedo all’Atalanta”.