Già nella sua prima annata atalantina il tecnico era arrivato a meno 4 dal record assoluto. Stavolta i gol crescono come la qualità e il rendimento della squadra
Quando si pensa all’Atalanta dei record di Gian Piero Gasperini, al gol non ci si ferma ma ci si arriva per gradi. La vera cifra della grandeur raggiunta agli ordini del tecnico di Grugliasco, nonché l’oggetto dell’analisi odierna del Corriere della Sera di Bergamo: dai 62 segnati nella stagione 2016-2017, la prima del nuovo corso dei sogni, meno 4 dal record societario di 66 stabilito nel 1949-1950, ai 48 in 18 giornate attuali, la media nerazzurra più alta di sempre, è stata una vera e propria escalation.
CON GASPERINI, ATALANTA IN GOL. Negli ultimi 15 campionati di serie A disputati solo cinque volte la squadra di Bergamo ha segnato nell’annata intera più del bottino parziale al 6 gennaio 2020 del campionato in corso: due nel pre Gasperini, 56 nel 2006-2007 con Stefano Colantuono e nella stagione successiva 52 con Gigi Delneri. Ma la crescita esponenziale è arrivata col Gasp, a quota 62, 57 e 77 nei tre campionati precedenti. Facile prevedere il record dei record al gong del 2019-2020.
GOL E RIMPIANTI: DUVAN. L’unico rimpianto di questo scorcio stagionale è legato ai tre mesi di assenza di Duvan Zapata, perché senza di lui l’attacco cambia dal giorno alla notte: Luis Muriel è notoriamente più efficace a gara in corso, e senza di lui il falso centravanti deve farlo Josip Ilicic con più incursori a sostegno. Formule che comunque hanno funzionato, ma con un Duvan in più quota 100 non è un’escalation così impossibile.
GOL ED ESCALATION RECENTI. In questo scorcio di storia del calcio nazionale, il massimo di gol è spettato al Napoli, 94, 2016-2017. La Roma, nella stessa stagione, ne fece 90; la Lazio, due anni fa, 89. Tutti termini di paragone utili a misurare un ulteriore passo in avanti per l’Atalanta di Gasperini. Non resta che pensare alla difesa, magari a Mattia Caldara, conclude il dorso bergamasco del primo quotidiano nazionale.