La metafora a sfondo Champions offre la chiave di lettura del superderby nerazzurro: la miglior difesa dovrà vedersela col migliore attacco. Chi la spunterà tra Conte e Gasperini?
La miglior difesa (15), orfana di Martin Skriniar (squalificato come Nicolò Barella; Danilo D’Ambrosio ko) più Lautaro Martinez e Romelu Lukaku, contro il miglior attacco (48) anche se probabilmente orfano di Duvan Zapata? La Gazzetta dello Sport usa per Antonio Conte, tecnico della capolista a braccetto con la Juventus, la metafora usata da Pep Guardiola per spiegare cosa significhi affrontare l’Atalanta in Champions: più che la panchina a San Siro, stasera, sarà come sedersi sulla poltrona del dentista Gian Piero Gasperini.
IL DENTISTA DA PEP A CONTE. Dal 6 novembre dell’inaspettato 1-1 milanese di coppa contro il Manchester City, il dentista Gasp di simile avrà la formazione, al netto di Mario Pasalic al posto di Ruslan Malinovskyi tra le linee, con Josip Ilicic unica punta effettiva. Ma la coppia d’attacco LuLa, quella di casa, potrebbe agire sulla retroguardia atalantina peggio di un trapano: 23 gol in due sui 39 di squadra, col nazionale belga a quota 14. La differenza tra i due terzetti arretrati è che quello locale sta più basso e di norma non partecipa all’azione. Stavolta Marten de Roon potrebbe abbassarsi per evitare di esporre Palomino-Djimsiti all’uno contro uno con le due punte interiste.
SUPERDERBY CONTE-GASPERINI. Un superderby nerazzurro dai moduli similari ma dalle filosofie differenti, rimarca il quotidiano in rosa tentando di decifrare la partita che sarà. La difesa dei bergamaschi ha preso fin qui 25 gol in 18 turni di campionato, ma negli ultimi 5 sono stati soltanto 4 con 2 clean sheet consecutivi nelle cinquine ai danni di Milan e Parma. Dal canto suo Samir Handanovic non ha raccolto palloni in fondo al proprio sacco 7 volte su 18, subendo più di 1 gol solo da Juve, Sassuolo e Parma (in serie). Le due contendenti segnano tanto ma con tempi diversi: 22 gol nei primi tempi l’Inter, 27 nei secondi l’Atalanta. Record, come quello bergamasco di tiri in porta, 144, meno 1 dai primatisti europei di Guardiola.
No, per conte stasera una rettoscopia