Il riciclo sulla fascia contro la Spal di Marten De Roon ne ha confermato l’indispensabilità nella mediana dell’Atalanta del Gasp. Ci vuole lui in mezzo per ristabilire ordine ed equilibrio
Un panda, un animale raro da preservare. Perché gente così, in mezzo, nel vivo del gioco, per coprire il campo e fare da frangiflutti, non se ne trova. La metafora della specie protetta viene buona alla Gazzetta dello Sport per indicare nel riciclo di Marten de Roon sulla fascia contro la Spal uno dei motivi della recente flessione dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Uno dei tre nodi di un’apparente mini-crisi che ha portato al duo di ko tra l’ottavo di Coppa Italia con la Fiorentina di mercoledì scorso e la prima giornata di ritorno in campionato.
IL PANDA DE ROON: SOLO IN MEZZO. I cambi tattici e le strategie in corso d’opera nel Monday Night contro i ferraresi hanno tolto un elemento nevralgico dalla mediana, dove il contestuale calo di Mario Pasalic s’è avvertito molto più del dovuto: il croato in posizione arretrata rende meglio se a fianco c’è proprio De Roon, perché la coppia con Remo Freuler non ha funzionato.
DE ROON E GOMEZ: QUESTIONE DI FISICO. Al cospetto dei viola e dell’ex fanalino di coda sono stati determinanti, oltre all’adeguamento tattico dell’olandese nella seconda partita – che ha lasciato troppo campo agli avversari – a causa della presenza di un solo laterale di ruolo, Robin Gosens a sinistra, il calo della condizione del Papu Gomez, a mezzo servizio coi viola e sostituito da Ruslan Malinovskyi dopo un’ora nell’ultimo serale, e l’assenza di alternative proprio sulle corsie che ha fatto rimpiangere al Gasp, a bocce ferme, di non essersi mosso prima sul mercato. Il Papu e De Roon, in sintesi, sono insostituibili. Da proteggere, come i panda.