L’Atalanta è parsa meno brillante del solito, ma nel finale avrebbe potuto benissimo agguantare il pareggio
La seconda sconfitta di fila porta sicuramente in dote un po’ di rammarico nella testa dei ragazzi di Gasperini, sconfitti dalla Spal ultima in classifica nell’ambito di una serata che sulla carta avrebbe potuto consegnare una vittoria senza sudare troppo. O almeno così si pensava, ma il pallone è rotondo e si parte sempre da 0-0, soprattutto se l’avversario di turno ha una tradizione particolarmente favorevole contro di te negli ultimi precedenti.
La Spal ha infatti sempre fatto sudare l’Atalanta in passato, e lo stesso si è riverificato lunedì sera al Gewiss Stadium, con gli estensi che hanno saputo sfruttare al meglio il disorientamento dei nerazzurri seguito al cambio operato nell’intervallo, che portava Djimsiti ad agire come terzino a tutta fascia lungo la corsia di destra. Certo, le assenze possono essere un discreto alibi, visto che nessuno degli interpreti a disposizione sembrava pienamente adatto per coprire tutta la fascia per contrastare il polacco Reca, che magari da luglio rivedremo in ritiro.
Nell’ultimo quarto d’ora non è bastato il generoso assalto all’arma bianca portato dalla squadra, peraltro privata più presto del solito dell’estro di capitan Gomez, giocatore in grado di cambiare l’andamento delle gare in qualsiasi momento. I salvataggi di Missiroli prima e di Berisha poi su Zapata hanno rimandato il ritorno al gol del Ternero, che i fedeli alla Dea sperano possa avvenire già sabato contro il Toro di Mazzarri.