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Compleanni per bomber (mancati): Plasmati, Boakye e… l’altro

boakye

Non più di tre gol a testa il bottino in maglia Atalanta di due dei tre compleanni del 28 gennaio, Plasmati e Boakye. Per Ghio appena uno in più

Il padovano di Agna Gian Piero Ghio, mestierante dell’attacco di parecchie casacche (Samp, Vis Pesaro, Monza, Avellino, Lazio, Napoli, Inter, Novara, Juniorcasale, Brescia, Cavese e Colligiana), sarà sicuramente nei ricordi dei tifosi dell’Atalanta che hanno passato… gli “anta”, appunto. Gianvito Plasmati da Matera e il ghanese di Accra Richmond Boakye, invece, sono meteore ben più recenti, ma dal magro bottino pure loro. Battuto d’un soffio, il primo, grazie al tris di Coppa Italia, dal precedente, capofila della teoria dei compleanni atalantini di oggi, martedì 28 gennaio, coi suoi 76 compiuti, contro i 37 del lucano e i 27 dell’ex prestito da cinquina riscattato dalla Juventus che solo nella Stella Rossa riesce a trovare la propria dimensione.

GHIO, IL BOMBER DI COPPA. Gol al Como e doppietta alla Reggina nel girone di qualificazione di Coppa Italia (10 presenze in tutta la manifestazione) consentono a Ghio di sopravanzare nello score personale gli altri due festeggiati. In campionato (9 partite, 6 da titolare), invece, solo uno dei tre punti della bandiera nell’umiliante 9-3 subìto dal Milan a San Siro il 15 ottobre ’72: il secondo, sul 6-1, correggendo di testa la punizione crossata di Giovanni Pirola, dopo Bruno Divina (2-1) e prima dell’8-3 di Alberto Carelli, ala o tornante di un reparto di bocche da fuoco il cui cannoniere in una stagione di A (allenatore Giulio Corsini) sfortunata (retrocessione all’ultima giornata causa autorete di Giacomo Vianello col Vicenza) fu Sergio Pellizzaro con un risicato poker.

PLASMATI, IL SASSO DI MATERA. Il lungo e il corto: Gigi Delneri, a stagione ormai senza più senso, ebbe a schierare i 198 centimetri del materano Plasmati, 49 di scarpa e senza bisogno di chissà quale stacco da terra per metterla di piena fronte come testimonia la doppietta al Palermo (2-2), da lui punito a ruota della Fiorentina (che in casa però vinse 2-1), accoppiati ai 174 di Marino Defendi, alias il Caniggia di Pognano. Stagione 2008/2009 (12 presenze, la metà dal 1′), la seconda e l’ultima del profeta di Aquileia che ereditò da Stefano Colantuono il 4-4-1-1, Cristiano Doni tra le linee e Sergio Floccari davanti. Svincolato dal Matera, ai tempi arrivò a gennaio in prestito dal Catania dopo aver segnato a Inter e Juve nel girone d’andata. Una delle sue tante casacche, reindossata anche al gong dell’avventura bergamasca, da prodotto del Materasassi e della Virtus Locorotondo, insieme a Chieti, Brindisi, Ragusa, Fidelis Andria, Crotone, Foggia, Taranto, Nocerina, Varese, Vicenza, Lanciano, Siena, Leyton Orient e Messina.

BOAKYE, BOMBER DA STELLA ROSSA. Manita nel sacco, infine, per Boakye, capitato quando il centrattacco inamovibile era ancora German Denis e comunque capace di ritagliarsi 19 match in A (8 da titolare) segnando a Cagliari, Parma (matchball) e Fiorentina più 3 in Coppa Italia con doppietta all’Avellino. Genoa (con Gian Piero Gasperini; 1 campionato, 1 Coppa Italia 2 Supercoppe Primavera), Sassuolo, Elche, Roda (da prestito nerazzurro), Latina (idem) e Stella Rossa le tappe successive, passando inverno e primavera 2018 in Cina con lo Jiangsu Suning. Coi serbi è già sulla sessantina di timbri, compresi 8 in Europa League e la metà in Champions. Tanti auguri.

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