
Il centrale difensivo arrivato dall’Osijek che ama impostare ha già anche una minima esperienza internazionale. Classe 2000, Bosko Sutalo è già maturo per conquistarsi il futuro
Per Gian Piero Gasperini, che nel prepartita di Torino-Atalanta venerdì scorso non aveva comunque fatto nomi, “gli arrivi del 2000 sono giovani di prospettiva, una precisa scelta della società”. Per il focus odierno della Gazzetta dello Sport, invece, Bosko Sutalo, nuovo centrale difensivo croato arrivato dall’Osijek, è un giovane vecchio pronto a prendersi il futuro. Anche quello dei nerazzurri.
SUTALO, IL GIOVANE VECCHIO. Nato a Metkovic il primo gennaio del 2000, esordi sotto casa nelle giovanili del Neretva e seguito nei vivai di RNK Spalato e Osijek, Sutalo ai tempi rifiutò la corte dell’Hajduk Spalato preferendo il suo fresco ex club. Dal 2018, tra seconda e prima squadra, ben 44 partite, di cui 16 su 18 da titolare in campionato, 3 in Coppa di Croazia e 2 (contro il Cska Mosca) di qualificazione di Europa League nella stagione in corso. Ama impostare, non solo difendere, giocando nel centro-destra a quattro e a tre o di rado come mediano basso.
SUTALO, L’UNDER ESPERTO. Nelle nazionali giovanili ha assommato fin qui 20 presenze, di cui 5 in Under 21. Considerato l’erede di Lovren e Vida, è il secondo difensore del suo Paese più pagato dopo Domagoj Bradaric, passato lo scorso luglio per 6,5 milioni dall’Hajduk al Lille. Lui all’Atalanta ne è costati 5, come gli anni di contratto. Mercoledì l’arrivo a Bergamo per gli ultimi dettagli, oggi l’ufficializzazione.
