Il centrocampista brasiliano Schmidt, poco più di 24 minuti fra i nerazzurri in una partita di Coppa Italia, ha appena esaurito il prestito col Nagoya Grampus. Ma a Zingonia non c’è
Il 6 febbraio 2019, la partenza-bis per una destinazione in prestito a tiro di quella al Rio Ave nella prima parte della stagione. Ma anche al Nagoya Grampus, in Giappone, Joao Schmidt ha concluso le sue giornate. O almeno, sulla carta, avrebbe dovuto farlo. La squadra allenata da Massimo Ficcadenti non risulta aver esercitato il diritto di riscatto, in scadenza il 31 gennaio 2020, e il prestito del centrocampista brasiliano era in scadenza 12 giorni fa. Ma a Zingonia di lui non c’è ancora traccia.
TORNA A CASA SCHMIDT. “Torna a casa!”, l’appello della sua dolce metà Beatriz Souza, immortalata con la figlioletta, non più tardi di tre giorni fa. Sì, ma quale casa? Forse a San Paolo, patria del giocatore di sangue (in parte) tedesco, da dove l’Atalanta l’aveva prelevato nell’estate del 2017. Il 3 febbraio, invece, la foto della preseason a Okinawa di Schmidt col gruppo compatto. Per lui, dal febbraio 2019, 35 partite e 2 gol coi nipponici in mano all’ex tecnico del Verona e del Cagliari.
SCHMIDT, ATALANTINO PER POCO. L’esperienza atalantina di Joao si limita al subentro a Nicolas Haas nell’ottavo di Coppa Italia in casa contro il Sassuolo del 20 dicembre 2017, al 21′ del secondo tempo. Quindi, per un’annata più un’altra metà, in Portogallo, dove ha disputato 25 partite condite da una cinquina di palloni in porta. Ma che fine avrà fatto? Nessuno ne ha comunicato il riscatto o il rientro alla base. Dove negano di averlo avvistato.
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