Hateboer trova la sua serata perfetta e i suoi affondi sono una sentenza. Ilicic è il maestro d’orchestra alla Scala del calcio

L’Atalanta mette una seria ipoteca sulla qualificazione ai quarti di finale di Champions League battendo per 4-1 il Valencia in una gara che è poco definire perfetta per i nerazzurri, autori di una prova maiuscola, tutti, nessuno escluso, nella serata forse più importante nella storia del club. Questi i nostri giudizi:

Gollini 6,5: graziato da Torres, Mangala e Soler nei primi 50 minuti, compie la sua prima parata al 60′ su Maxi Gomez rimediando a un suo errore di pochi secondi prima. Incolpevole sul gol di Cheryschev evita il raddoppio sempre sul russo.

Toloi 6.5: inizia la gara con grande fiducia, affacciandosi spesso in area avversaria. Qualche imprecisione di troppo in fase di disimpegno, ma nel finale due chiusure sono “tanta roba”.

Caldara 6.5: viene gettato nella mischia all’ultimo momento per l’infortunio di Djimsiti, ma evidentemente in settimana ha lavorato bene e capito in pieno quello mister Gasperini chiede ai suoi difensori (29′ st Zapata sv).

Palomino 6.5: si dice che dia il meglio di sé come ultimo davanti a Gollini, ma anche quando viene spostato sul centro sinistra non se la cava affatto male.

Hateboer 8: volevo iniziare la pagella dicendovi quanto sia stato bravo a non subire l’inferiorità numerica per il 4-4-2 adottato dagli spagnoli, poi l’olandese ha sbloccato la partita e l’ha chiusa. Tutto quello che c’è stato in mezzo, a questo punto, non conta più.

de Roon 7: avete presente la definizione di muro? Ecco, applicatela a un centrocampista e avrete la perfetta spiegazione della prova di questa sera di de Roon, magari non sempre elegantissimo, ma tremendamente efficace.

Freuler 7.5: non ha le scarpe coi tacchetti, ma le molle per rimbalzare da un’area all’altra per garantire i giusti equilibri ai nerazzurri. Poi toglie anche le molle e mette il compasso per segnare il gol più bello (e importante) della sua carriera.

Gosens 6.5: la fascia sinistra è consumata da tanti sono i su e giù del tedesco che rinuncia a un pizzico di gloria personale per dare una mano in difesa in occasione dei (pochi) affondi offensivi del Valencia.

Pasalic 6.5: l’errore sotto porta in avvio (o miracolo di Domench, vedete voi) avrebbe steso un elefante, ma non il croato che col passare dei minuti tesse i fili di una prova comunque positiva (45′ st Tameze sv).

Gomez 7: inventa giocate di gran classe – come in occasione dell’assist per il gol del vantaggio firmato Hateboer – e lotta come un gregario qualsiasi, anzi, come un vero leader che vuole portare la sua squadra sempre più in alto (35′ st Malinovskyi sv).

Ilicic 8: lo sloveno è in una di quelle sere in cui non si tiene. Lo si capisce dopo una manciata di secondi, se ne ha la conferma al 42′, quando si inventa un dribbling e tiro all’incrocio che fa tremare San Siro e vale già mezza qualificazione. Il velo che libera Hateboer per la quarta rete al Fantacalcio dovrebbe valere come un assist.

Gasperini 8: definite questa vittoria come volete. Storica, clamorosa, strepitosa. Di fronte a certe prestazioni le parole perdono di significato. La squadra fa sempre quello che chiede il mister, attacca con grande coraggio, difende con incredibile compattezza e scrive un’altra pagina di storia.