Tra amarezza e incredulità, anche nei sostenitori si fa largo a poco a poco la ragionevolezza e la lucidità della decisione presa

I più razionali l’hanno presa bene fin da subito- “Meglio così, almeno i giocatori riposano finalmente!”- ma in molti alla doccia gelata iniziata a filtrare alle 23 hanno risposto con un angosciato: “E adesso cosa facciamo una domenica senza l’Atalanta?”. Si respirava paura e molto rammarico nella notte tra i tifosi nerazzurri che hanno saputo della richiesta del governo di rinviare la partita Atalanta-Sassuolo che si sarebbe dovuta disputare alle 15 in Lombardia, una delle regioni più colpite dal Coronavirus.

COMMENTI A CALDO E A FREDDO. In questa mattina molti, tra social e chat, si sono lasciati andare ai commenti: “Speravo fosse solo un brutto sogno ma stamattina ho avuto la conferma, dispiace perché così si crea allarmismo e cresce la psicosi collettiva” lamenta un bergamasco, ma è una voce fuori dal coro. I più infatti, passata qualche ora, comprendono a malincuore la scelta di vietare l’ingresso allo stadio per evitare possibili nuovi contagi, ma adesso chiedono coerenza: “Giusto rinviare, la salute viene prima di tutto, ma si dovrebbe applicare la stessa regola anche a centri commerciali, teatri, cinema, stazioni e aeroporti allora, lo stadio tutto sommato era un ambiente aperto”. 

FUTURO INCERTO. Certo è che una domanda resta aperta e senza risposta: come ci si comporterà per le prossime partite? Saranno vietate delle trasferte? Qualcuno è già preoccupato di dover saltare la nottata storica, la trasfertona del 10 marzo che potrebbero migliaia di atalantini al Mestalla di Valencia. Ma i Club Amici dell’Atalanta invitano a non fare polemiche o troppe chiacchiere, ma a diffondere le indicazioni delle autorità chiamando il 112 in caso di sintomi, evitando luoghi affollati e lavandosi spesso le mani.