
Lo stezzanese Oliviero Garlini, oggi direttore sportivo dell’Azzano FG, arrivò a Bergamo da vice Rummenigge all’Inter e col Malines fece sognare
Oggi fa il direttore sportivo dell’Azzano FG, Promozione lombarda, dopo aver allenato e fatto il dirigente a Dalmine e Longuelo. Ma il nome di Oliviero Garlini, 63 anni proprio oggi, mercoledì 4 marzo 2020, attaccante coi fiocchi cresciuto nella sua Stezzano coi colori rossoblù, ex pallavolista da ragazzo, resterà sempre legato al sogno di Coppa delle Coppe chiamato Malines. Il nome francofono del fiamminghissimo K.V. Mechelen, avversario nelle semifinali della competizione, doppio 2-1 ma finale accarezzata dalla Bergamo sportiva per 17 minuti, 32 al lordo dell’intervallo. Il rigore, appunto, del Gas, oppure Oliviero Bomber Vero, al 40′ del primo tempo, prima della rimonta ospite. 20 aprile 1988, La Data.
GARLINI, COMPLEANNO AMARCORD. Un amarcord che è un lampo accecante per il più illustre (almeno sul campo) del 4 marzo da compleanno triplo (Alessandrelli e Brambilla gli altri) di ex o attuali nerazzurri. L’Atalanta da sogno di Emiliano Mondonico, quella degli eroi di Lisbona vendicatisi dello Sporting un quarto di secolo dopo la prima volta. Quella che stava risalendo in serie A. Quella che il Gas Garlini, reduce dal ruolo scomodo di vice Rummenigge nell’Inter trapattoniana, contribuì a trascinare a suon di gol: 17 in 34 match di campionato, 3 in 6 di coppa compresi l’apripista in spaccata col Merthyr e il bis di testa all’Ofi Creta, 2 in 5 di Coppa Italia.
GARLINI, IL GAS DEL GOL. Saranno in tutto 27 i palloni nella porta altrui del Garlini atalantino, con quello al Toro in A e i 4 in 6 gare nel trofeo della coccarda nello spicchio d’annata successivo che ne avrebbe segnato l’addio alla Dea nelle liste suppletive di novembre, direzione Ancona, scansato dall’ingombrante presenza di Evair. I gol, la cifra di una punta come il Gas. 103 da professionista, e lui spesso non era il centravanti, che in nerazzurro era il posto di Aldo Cantarutti, l’altro eroe del sogno europeo accompagnato dalle geniali invenzioni di Eligio Nicolini. 18 in A, 56 in B e il resto in C, arrivando a quota 105 grazie al paio da dilettante nel Corbetta a 35 anni, in una carriera da zingaro: Como, Empoli, Nocerina (promozione cadetta nel 1978), Fano, Cesena, Lazio, Inter, Atalanta, Ancona, Ascoli e Ravenna le maglie “pro”. Tanti auguri: più compleanno amarcord di questo, si muore.
