I festeggiati ex nerazzurri di oggi, 48 e 36 anni rispettivamente, condividono il record poco piacevole della retrocessione
Entrambi retrocessi, sempre con la maglia dell’Atalanta, solo che che a 7 anni di distanza l’uno dall’altro. Daniele Berretta, 48 anni oggi, domenica 8 marzo, nel 2003, al termine del doppio spareggio con la Reggina. Il neo trentaseienne György Garics, invece, nel 2010, assistendo giusto al passaggio di consegne societario tra i Ruggeri e i Percassi. Rispettivamente due stagioni e mezzo con 6 reti in 81 presenze (5 – a Parma, Chievo, Bologna, Inter e Torino – in 75 di A, 1 – alla Juventus – in 4 di Coppa Italia) per il centrocampista, dal gennaio 2001 alla primavera del 2003, e 1 – alla Sampdoria – in 68 (3 in Coppa Italia) per il terzino destro dal 2008 al 2010, destinatari degli auguri odierni da ex.
BERETTA E GLI SPAREGGI PERSI. L’avventura bergamasca per Berretta, giunto da Cagliari nelle liste invernali sotto Giovanni Vavassori e passato verso il gong anche dalla direzione dalla panchina di Giancarlo Finardi, attuale coordinatore del settore giovanile di Zingonia, si concluse nel più sfortunato dei modi. Il doppio spareggio-retrocessione con gli amaranto, lo 0-0 del 29 maggio 2003 al “Granillo” e l’1-2 del 2 giugno successivo a Bergamo, frutto del rinvio per pioggia della sera prima (domenica): un aperitivo andato di traverso per l’uno-due Cozza-Bonazzoli a dire di no all’illusione firmata Cesare Natali, col nostro uscito a favore di Inacio Pià 3 minuti (82′) prima del gol del ko finale. In rossoblù Casteddu il precedente: 15 giugno 1997, Napoli, 3-1 per il Piacenza di Bortolo Mutti, anche per la sua autorete da 2-0 sulla punizione di Piovani. In nerazzurro, compagni di reparto come Massimo Donati, Alex Pinardi, Ousmane Dabo e Cristiano Doni. La natìa Roma, il Vicenza, Ancona e Brescia, con ritiro a 34 anni, le altre stazioni di una vicenda da 308 match e 22 palloni nel sacco che l’ha visto anche vincere gli Europei Under 21 in Francia nel 1994. C’era anche l’allora atalantino Pierluigi Orlandini, il risolutore, un segno.
GARICS E LA RETROCESSIONE. Quanto a Garics, ungherese nato a Szombathely ma naturalizzato e nazionale austriaco, all’Atalanta giunse e rimase per effetto di giochi di mercato ad ampia partita di giro. Roba a tre col Napoli e il Parma, coi ducali a cedere al Golfo l’altra metà di Luca Cigarini e i Ciucci stessi a pagare la Dea col resto del cartellino del difensore. Così, dopo una bel primo giro di corsa sotto Gigi Delneri e col reggiano in regia, la Bergamo del pallone si affloscia, privata proprio di quest’ultimo, insieme al rendimento generale. Angelo Gregucci, Antonio Conte, il traghettatore di Palermo Valter Bonacina e il trescorese Mutti, quello che aveva provocato un dispiacere in carriera a Berretta, non servono a evitare la retrocessione. Per György, che sfrecciava sulla fascia, 343 partite e 6 reti nei club: partito dalle giovanili dell’Haladas, nei pro con Rapid Vienna, Napoli, Atalanta, Bologna, Darmstadt e Imolese, dicendo addio a 34 anni. Tanti auguri.
Quella volta che si è messo a grandinare con partita rinviata! La mamma del reggino è un p…
Presente , in curva sud con i bambini che piangevano …
Io ero allo Stadio… peccato non avere avuto una punta di ruolo non saremmo mai retrocessi…