Uno dei legali di sette ultras atalantini comunica le ultime novità arrivate dalle questure in merito ai Daspo nerazzurri
Federico Riva, uno degli avvocati di sette ultras nerazzurri, torna a TuttoSport sulla polemica che ha interessato l’extra campo di Valencia-Atalanta quando, con la città in quarantena, gli ultras destinatari di Daspo sono stati obbligati a uscire di casa per recarsi nelle stazioni dei Carabinieri a firmare. “Sono arrivate le risposte dalle questure di Firenze e Ferrara. Quella di Firenze ha fatto sapere che l’obbligo di firma per i destinatari di Daspo è superato dal Decreto del Presidente del Consiglio per l’emergenza Coronavirus, quella di Ferrara invece conferma l’obbligo di firma per la gare europee mentre non ritiene di doversi pronunciare sulle partite del campionato italiano attualmente sospeso. Penso che questa situazione sia incredibile”.
ALTRO PROCESSO. Ma non è finita qui, perché una riposta dalla questura di Firenze è arrivata anche in merito ai fatti del 27 febbraio, ma non per l’assalto ai pullman dei nerazzurri da parte della Polizia come denunciato dai tifosi al termine della Semifinale di Coppa Italia giocata contro la Fiorentina. Il processo, disposto in fretta e furia, riguarda quei tifosi dell’Atalanta che avrebbero sfondato il cancello del Mandela Forum con atteggiamenti minacciosi verso la Polizia: “Ci hanno comunicato la chiusura delle indagini: dei 28 denunciati, 20 diventano imputati e andranno a processo. Ciò che mi sembra paradossale è che sono stati dati 20 giorni di tempo per le nostre attività difensive (…) e mi domando: che fretta c’è?”.