Il centrocampista del Milan: “Non sono state seguite le regole. Il calcio va fermato perché non siamo immuni. Preferisco perdere la categoria che la vita”
Stop alle polemiche? Altroché. Se il mondo della politica tenta, faticosamente, di mettere da parte gli interessi di partito per puntare a una soluzione dell’allarme coronavirus (da gestire c’è sia la crisi sanitaria sia quella economica), quotidianamente arrivano pareri più o meno opportuni su com’è stata gestita l’emergenza in queste settimane. L’ultima voce è quella di Lucas Biglia.
Il centrocampista del Milan non è stato certamente tenero con le autorità italiane: “In Italia hanno sottovalutato il problema, non hanno seguito le regole. Siamo arrivati al collasso, i medici lavorano senza sosta. Muore la gente col virus, ma anche persone con altre patologie che non possono avere assistenza – ha detto a Cnn Radio -. Preferisco perdere la categoria che la vita. Il calcio va fermato perché non siamo immuni, non siamo supereroi“.