Cresciuto nell’Atalanta sin da giovanissimo, ha esordito nel calcio che conta con la maglia nerazzurra
Nei giorni scorsi era in Brasile per motivi di lavoro, visto che oggi ricopre il ruolo di responsabile scouting per l’agenzia di procuratori sportivi Fedele Management. Una volta tornato a Bonate Sotto, dove risiede con la moglie e i figli, l’ex attaccante dell’Atalanta Inacio Pià si è trovato nell’area più colpita dal Coronavirus in Italia.
“È una città ferita che si rialzerà. Qui tutti provano a darle una mano, il sacrificio di chi lavora è enorme, speriamo di uscire presto da questo incubo. Dobbiamo essere forti e pazienti. Magari, quando tutto questo finirà, ritroveremo valori che sembravano persi. Fino a venti giorni fa- racconta a Tuttonapoli.net- un abbraccio sembrava una cosa scontata e oggi ci manca tantissimo”.
Sull’aspetto prettamente calcistico sottolinea invece: “Secondo me il campionato è da considerarsi concluso. Siamo in piena emergenza e ci vorrà ancora tempo prima di vedere la luce, in più i calciatori sono fermi da un mese e non sarà facile ritornare in forma. Un conto è allenarsi da soli in casa, un altro è farlo su un campo di calcio. Le partite da recuperare sono troppe e non si può mica giocare ogni due giorni? Certo, nel caso bisognerà capire come gestire la classifica. Io avrei un’idea…”.
Ovvero? “Far vincere il campionato all’Atalanta. Magari sarà lo scudetto più triste della storia, ma per l’inferno che la gente sta vivendo si tratterebbe di una grande spinta e poi lo meriterebbe la squadra che da due anni sta facendo cose eccezionali”. La proposta ovviamente non è applicabile, ma chissà che in caso di playoff-Scudetto la cosa non possa realizzarsi sul campo…