Il presidente del settore tecnico della Figc dopo il botta e risposta col tecnico del Benevento: “È folle pensare soltanto per se stessi. Il coronavirus ci riporta a un concetto di uguaglianza sociale”
Non se le sono certo mandate a dire i due ex nerazzurri Filippo Inzaghi e Demetrio Albertini. Il tutto è nato da alcune dichiarazioni dell’ex attaccante dell’Atalanta, ora alla guida del Benevento, che ha sottolineato la necessità di concludere, in qualsiasi momento i campionati. La replica del presidente del settore tecnico della Figc è arrivata con un post piccato su Instagram (“L’ignoranza sceglie sempre le parole sbagliate“).
Raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Albertini ha voluto fare chiarezza sulla sua pozione: “È folle pensare soltanto per se stessi, qui e ora. La pandemia ci riporta a un concetto di uguaglianza sociale. Con il coronavirus il calcio ha preso coscienza dello stato dell’arte. Ora la cosa più importante è organizzare la ripartenza. Pianificare. Anche club come Barcellona e Real Madrid pagheranno il prezzo della crisi, ma ha ragione anche l’Aic: i calciatori faranno sforzi, in Italia però ci sono situazioni diverse da valutare“.
“Con Inzaghi non ho litigato, siamo amici e con Pippo non ho problemi. Ma mi dà fastidio che si pensi che se non ripartiamo c’è sotto qualcosa. La priorità è la salute – ha a aggiunto -. Anche io vorrei che si tornasse a giocare, anche io vorrei uscire di casa, oggi, anzi ieri. Ma se uno pensa al convoglio tragico di Bergamo non può non concordare che il primo dovere è riflettere. Anche io come tutti ho perso qualcuno che conoscevo. I social sono spesso una questione di pancia, volevo esprimere il mio dissenso con certe frasi. Comunque, entro aprile dovremo capire se giocare o congelare“.