
Parla Delio Rossi, ex allenatore dell’Atalanta: “Le immagini delle bare trasportate dai militari sono un pugno allo stomaco”
Una stagione da allenatore dell’Atalanta, poi Lazio, Palermo, Fiorentina, Sampdoria e tante altre. Parliamo di Delio Rossi, che ai microfoni di TuttoMercatoWeb analizza la situazione legata al Coronavirus e alla ripresa del campionato di Serie A. Partendo dalla “sua” Bergamo: “Quelle immagini, con le bare trasportate dai militari, sono un pugno allo stomaco. Sono legato a quella gente, ho conosciuto quel popolo, che sta vivendo in maniera discreta questa tragedia e si rialzerà”.
Poi sul campionato: “È iniziato e va terminato. Potrà accadere tra uno, due o tre mesi, ma va terminato. Non si possono cambiare le carte in tavola. Un’idea può essere quella di giocare, per l’anno prossimo, un mini torneo come succede in Argentina. Sono tanti gli interessi in ballo, anche se tutti vogliono riprendere per un discorso economico. E sarà un’occasione per ristrutturare i campionati, non ha più senso avere sessanta squadre in Serie C, venti in Serie B e venti in Serie A”.
Riguardo al tema del taglio agli stipendi, invece: “Nel calcio i contratti sono individuali, non collettivi. Non può esserci una norma univoca, la A e parzialmente la B possono rinunciare a dei soldi. In C, invece, c’è gente che guadagna 1500 euro al mese, non è una situazione facile”. Poi la ripresa del campionato: “A porte chiuse è un altro sport, il pubblico è fondamentale. Bisognerà trovare una soluzione”.
