Una delle incognite della ripartenza in Serie A era dettata dalla possibile presenza della ‘moviola’ in campo, il capo arbitrale smentisce ogni dubbio
“Siamo ancora dentro al tunnel e vedo che c’è già chi è pronto a creare polemiche sugli arbitri e chi si inventa fake news. Se vogliamo che il calcio riparta davvero mettiamo a tacere gli sciacalli…”. A parlare è Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, a ‘La Gazzetta dello Sport’.
PRONTI – “Si lo sono e lo dico con orgoglio. Di noi si parla sempre poco e quasi sempre in negativo, magari per un fallo non fischiato che si vede solo dopo 10 moviole, e si dimentica che la nostra è una struttura imponente e che funziona. Siamo un motore indispensabile del calcio e mi lasci dire che oggi siamo un paio di mesi avanti a tutti”.
TERRITORIO – “È nostra intenzione scegliere gli arbitri più in forma per le partite più importanti senza vincoli geografici. Però partiamo da due presupposti: il primo è tutti i nostri arbitri offrono garanzie; il secondo è che arbitri e assistenti non viaggiano su pullman o charter come le squadre. Lo fanno per conto proprio con macchina, treno o aereo. Se possiamo permettere a un arbitro di raggiungere la partita di competenza senza attraversare mezza Italia non è meglio? Speriamo non ci sia bisogno di queste attenzioni, ma se ce ne fosse è giusto salvaguardare la salute. O vogliamo affermare che un arbitro professionista, se la pandemia lo rendesse necessario, non potrebbe arbitrare la squadra della propria città? Io questo lo rifiuto“.
VAR SI – “La società che si occupa di tutta la tecnologia ci ha assicurato che le stanze con le apparecchiature negli stadi saranno sanificate e si manterranno le distanze di sicurezza. Forse diminuirà il numero di persone: oggi sono sei, potrebbero essere meno, ma la Var ci sarà“.