L’ex talento cresciuto a Zingonia, che ha girato tutta Italia durante la propria carriera, descrive l’attuale momento e racconta qualche aneddoto del passato
“E’ la zona che ha pagato più di tutte. Ho vissuto in prima persona questa malattia con mio padre che è stato ricoverato per febbre alta, anche se adesso sembra essere solo un lontano ricordo. Sono stati giorni tristi. Io sono in Puglia e non è stato facile gestire la situazione. Soprattutto perché c’era anche una certa disinformazione. Non si stava tranquilli”. Così Pierluigi Orlandini, bergamasco ed ex atalantino, a Le Bombe di Vlad. “A Bergamo ho iniziato come tutti i bambini dell’epoca, giocando per strada o in oratorio. Poi l’ingresso nell’Atalanta e l’opportunità di poter vestire la maglia della propria città dopo tanti sacrifici”.
SUL VIVAIO E IL DEBUTTO. “L’Atalanta ne ha fatto un punto di forza ed in Italia bisognerebbe prendere questo modello come esempio. Se così fosse, avremmo più calciatori pronti per i grandi livelli. Debuttai con Frosio, poi con Giorgi disputai più gare nelle coppe”.
SUL RITORNO AL NORD. “A Brescia ho pagato il fatto di essere Bergamasco e a Bergamo sono stato visto ormai come l’ex Brescia. Gli ultimi due anni di Serie A li cancellerei volentieri: mi hanno fatto perdere la voglia di mettermi in discussione”