Difficilmente l’Atalanta potrebbe resistere all’assalto per il colombiano, in tarda estate, di una Juventus destinata a perdere Higuaìn. Una lotta sul filo della plusvalenza

La stagione del calcio non è ancora finita. Anzi, non è nemmeno ripresa dopo quasi due mesi di quarantena. E rischia di non finire, incrociandosi con l’inizio del prossimo calciomercato, quando comunque tutti i club restano in attesa che la governance del pallone decida le date precise della proroga al termine di scadenza dei contratti normalmente fissato per il 30 giugno. Che è pure la data di chiusura dei bilanci. Non per l’Atalanta, che li stila su base annuale con data 31 dicembre ma a maggior ragione dopo lo tsunami mangiasoldi della pandemia dovrà badarci eccome: l’assalto a Duvan Zapata della Juventus destinata a perdere Gonzalo Higuaìn è da dare per scontato. Per i piani alti e lo staff tecnico di Zingonia, che sul Toro di Cali hanno investito energie e cifre mai volate dalla cassa da queste parti (26 totali alla Samp, saldati a gennaio), si prospetta una lotta da tira e molla. Tenerselo per continuare a volare alto, visto che Luis Muriel segna tanto ma non ne condivide caratteristiche e autonomia, oppure lasciarlo andare per poter pescare altrove la sorpresona in attacco?

ZAPATA E IL BILANCIO. Difficile dire quante decine di milioni saranno andate in fumo, all’eventuale ripresa di un’annata sportiva spezzata dal Coronavirus. Non sono quantificabili certamente in quell’ordine i mancati incassi al botteghino, al netto della possibile, ma non prevista da contratto, restituzione della quota abbonamenti per le partite mancanti. I nerazzurri devono ancora incassare per Dejan Kulusevski, per dire solo dell’ultimo affare concluso con Madama. Non ci sarebbe bisogno di un’altra plusvalenza, almeno sulla carta: 35 più 9 spalmabili su più esercizi consentono di guardare al prossimo futuro con un certo ottimismo. I 15 milioni e rotti per il ritorno alla base di Mattia Caldara, a loro volta, sono un’uscita programmata non prima del 30 giugno 2021: la formula è il prestito con riscatto a 18 mesi.

LOTTA PER ZAPATA, VIVA ZAPATA. Gian Piero Gasperini di suo non si priverebbe di Duvan: assurdo anche ipotizzare che possa avallare una decisione societaria in tal senso. La famiglia Percassi è schierata da sempre sulla linea del passo mai più lungo della gamba: un’entrata grossa a botta è la cifra anche del nuovo corso gasperiniano da Europa. Resistere all’assalto bianconero affamato di bomber robusti da affiancare al non verdissimo Cristiano Ronaldo non sarà comoda nemmeno come guerra di posizione. Occorre far mente locale e, nel caso, uscire allo scoperto. Per rassicurare i tifosi oppure per alzare la posta di fronte al compratote. La prima sarebbe un’impresa davvero improba. Forse sarebbe meglio realizzare un colpaccio preventivo. Ma quando, se non si conoscono ancora i termini della stagione da riprendere e chiudere, e di conseguenza quelli del mercato? E quanto vale lo Zapata vicino al mezzo centinaio di insaccate in nemmeno due annate piene? Almeno lo stesso tradotto in euro a sei zeri. Viva Zapata, intanto, sperando che tutto ricominci.