Il campionato deve terminare ma, al contempo, è difficile che riesca a farlo entro il 2 agosto, più facile riprenderlo dopo le coppe a settembre
L’8 maggio si riunirà il Consiglio federale e forse, per l’ennesima volta, si avranno riposte certe. Al momento i fronti sulla ripartenza del campionato sono divisi. Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha ribadito infatti che “la ripresa del campionato sembra un sentiero sempre più stretto, consiglio alla Lega di cominciare a pensare a un piano B, perché le soluzioni possono essere tante”. Ma il presidente della Figc Gabriele Gravina non ci sta: “Abbiamo un piano A, B, C e D, dalla ripresa al rinvio, ma lavoriamo sul piano A, è il migliore per tutti, perché finché sarò presidente io non firmerò mai per il blocco dei campionati. Con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro”.
SERIE A DALL’AUTUNNO. I problemi più grossi sono due, e mal si accordano tra loro: per prima cosa, sembra impensabile sospendere definitivamente questo campionato congelando la classifica e ripartendo a settembre col prossimo, poiché le perdite economiche sarebbero troppo ingenti per tutti; dall’altro lato però il termine del 2 agosto imposto dalla Uefa è un limite troppo ravvicinato per infilarci tutte e 12 (13 per qualche squadra) le partite che restano da giocare. Ergo, l’idea di fare slittare in autunno le ultime 12 giornate sta prendendo piede, fatto che sposterebbe l’inizio del prossimo campionato al gennaio 2021 con il nuovo anno solare.